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La cabina telefonica che diventò cantastorie

La cabina telefonica della Swisscom in disuso a Ludiano, nel cantone Ticino, è stata trasformata in un'audio-cabina nella quale ascoltare dei racconti. Ecco la sua storia. 

Tra le rovine di un antico castello e una piccola chiesa medievale, appoggiato sul fianco di una montagna ricoperta da una fitta foresta, si trova Ludiano. Questa frazione del comune di Serravalle, nel cantone Ticino, sarebbe la cornice perfetta per una fiaba. 

È qui che abita la protagonista di questa storia. Non si tratta di una bambina dalla cappa color vermiglio che avrebbe qualcosa da ridire sul ritorno del lupo in questi boschi, né di un burattino che, se mai dovesse candidarsi, avrebbe qualche difficoltà con le promesse elettorali. No, la protagonista di questa storia è una cabina telefonica. 

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Giorni contati

Per lei, posizionata in modo strategico al centro del villaggio, erano ormai solo un ricordo i giorni in cui gli abitanti di Ludiano (o un qualche viandante) le offrivano monete o tessere variopinte per poter sfruttare il suo potere, quello di metterli in collegamento con chi era lontano. 

“Obsoleta”, iniziarono a dirle quelle stesse persone. Incuranti dei suoi sentimenti, sembravano tutte pronte a dirle addio senza troppi rimorsi. I giorni della cabina parevano ormai contati.

Libri e maghi

C’era però, nella valle, anche un gruppo di gente dal buon cuore i cui membri erano accomunati dall’amore per i libri. Si facevano chiamare Associazione Libera il libro SerravalleCollegamento esterno. Il gruppo era nato per salvare i libri dal triste destino di smettere di essere sfogliati e aveva creato, proprio vicino alla nostra cabina, un luogo dove gli abitanti di Ludiano (o un qualche viandante) avrebbero potuto trovare nuove storie e offrire ad altri quelle già lette. 

Gli associati di Libera il libro non rimasero insensibili ai tormenti della cabina ed ebbero l’idea di darle una nuova ragione di esistere. Decisero di trasformarla in un’audio-cabina nella quale la gente avrebbe potuto ascoltare delle storie, appoggiando l’orecchio a quella cornetta nella quale le parole avevano smesso di scorrere.

Per compiere la trasformazione però, il gruppo non aveva le giuste competenze. Si rivolse dunque a dei maghi, dei maghi delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. 

Ated- ICT TicinoCollegamento esterno” si facevano chiamare questi stregoni. Una delle loro missioni, portata avanti con il nome di “progetto ated4kidsCollegamento esterno“, guidato da Cristina Giotto Boggia, era quella di insegnare a dei giovani apprendisti come “partecipare alla rivoluzione digitale non solo come utenti consumatori ma anche come creatori”.

L’idea di Libera il libro piacque subito, i volontari di ated4kids si rimboccarono le maniche e crearono un cuore digitale da riempire di storie. 

Un lieto fine

La cabina fu salvata proprio quando gli emissari del suo vecchio padrone, Swisscom, stavano per portarla via. 

Oggi i piccoli e grandi abitanti della valle (e anche i viandanti) si fermano da lei per ascoltare dei racconti, o consegnano le proprie favole a Libera il libro affinché le mettano nel nuovo cuore della cabina-cantastorie. 

Gli stregoni di ated4kids non si sono fermati e, anche in questo momento, stanno studiando il modo di sviluppare l’idea. Hanno già creato una nuova cabina mobile che presenteranno in settembre al  Visionary DayCollegamento esterno, un grande raduno dei maghi dell’informatica.

La nostra cabina, intanto, si sta facendo bella per la cerimonia di inaugurazione, il prossimo 30 agosto. Spera che la sua storia possa infondere nella gente la voglia di salvare dalla distruzione le sue sorelle in disuso in tutta la Svizzera e farle così vivere, per sempre, felici e contente.

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