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Una nuova formazione per i cineasti svizzeri

La nuova formazione vuole coniugare conoscenze teoriche e capacità tecnice e pratiche. RDB

Due nuovi corsi di master, una più stretta collaborazione tra università e scuole universitarie professionali, studi nelle tre maggiori regioni linguistiche del paese.

Con la «Rete Cinema CH», la formazione per i cineasti svizzeri compie un salto di qualità, combinando pratica e teoria.

Il 2006 sembra essere l’anno del cinema svizzero. Dopo il Pardo d’oro a Locarno al film svizzero «Das Fräulein» di Andrea Staka in estate e il recente premio del pubblico a «Vitus» di Fredi Murer a Roma, l’anno accademico si apre con nuovi piani di studio per gli aspiranti cineasti elvetici.

In concreto si tratta di due nuovi corsi di master, di durata biennale, dedicati rispettivamente agli aspetti teorici («storia e teoria del cinema») e pratici («realizzazione») della settima arte.

Il corso di master «storia e teoria del cinema» è offerto dalle università di Zurigo e di Losanna e intende fornire un’introduzione all’analisi professionale dei film e alla riflessione sul cinema e sugli altri mezzi di comunicazione di massa.

Il corso in « realizzazione » può essere seguito in due scuole universitarie professionali: la Hochschule für Gestaltung und Kunst di Zurigo (HGKZ) e la Haute école specialisée de la Suisse occidentale di Losanna e Ginevra (HES-SO). Qui l’accento è messo sugli aspetti artistici e tecnici e si concentra sui tre ambiti della narrazione, del suono e della produzione.

Mobilità e reti relazionali

I piani di studio non sono tuttavia realizzati a compartimenti stagni. Gli studenti sono anzi invitati a frequentare corsi al di fuori delle sedi in cui sono iscritti e a trascorrere qualche tempo nelle altre regioni linguistiche del paese. «Uno dei nostri obiettivi è che gli studenti si creino una rete di relazioni», osserva Lucie Bader, insegnante alla HGKZ. «Dopo la fine degli studi potranno approfittare di questi contatti per realizzare altri progetti».

Oltre ai quattro istituti citati sono coinvolte nel progetto anche la cineteca svizzera, che propone corsi di restauro, l’università di Basilea, che permette di approfondire aspetti della digitalizzazione di immagini e suoni e l’università della Svizzera italiana, che si concentrerà sugli aspetti economici del cinema.

Altri partner sono la scuola universitaria professionale della Svizzera italiana, che propone una specializzazione nell’uso della steadycam, e la scuola superiore d’arte di Lucerna, che offre un corso di post-produzione.

In futuro i responsabili del progetto vogliono cercare collaborazioni anche all’estero, in modo da ampliare ancora di più gli orizzonti degli studenti. E anche da aumentare le loro possibilità di trovare un impiego: il mondo del cinema svizzero è infatti piuttosto ristretto.

Lungo lavoro di preparazione

I nuovi corsi di master, frequentati da una quarantina di studenti, rappresentano in un certo senso ancora un progetto pilota. L’introduzione generalizzata dei master nelle scuole universitarie professionali della Svizzera, nel quadro della riforma degli studi superiori (riforma di Bologna), è infatti prevista solo per il 2008.

Tuttavia dietro al progetto «Rete Cinema CH» c’è un lavoro organizzativo di almeno cinque anni, spesi a cercare finanziamenti, a sviluppare l’idea di partenza, a definire i corsi offerti da vari partner.

L’obiettivo è quello di fornire ai giovani cineasti svizzeri una formazione solida e professionale, che sappia coniugare conoscenze teoriche e capacità tecniche e pratiche. E che inoltre favorisca i contatti tra le varie regioni del paese e permetta agli studenti di crearsi dei contatti utili alla futura vita professionale.

La speranza è che questa offerta formativa sappia dare basi solide e durature alla fase positiva che la cinematografia svizzera sta vivendo, sia in termini di successo di pubblico che di qualità dei prodotti.

«I cineasti non si possono fabbricare», ha tuttavia ricordato Freddy Buache, ex-direttore della cineteca di Losanna e figura carismatica del cinema svizzero, interpellato dall’agenzia telegrafica svizzera (ats) sulla nuova formazione per cineasti. Ma certo una buona scuola aiuta.

swissinfo, Andrea Tognina

I corsi di master in cinema si rivolgono a giovani attorno ai 25 anni che hanno concluso una formazione triennale (un «bachelor», secondo il sistema di Bologna) o uno studio equivalente in una materia affine. L’esperienza pratica può essere talvolta una base sufficiente per l’ammissione.

Le scuole universitarie professionali svizzere offrono una formazione nell’ambito del cinema da una quindicina d’anni. Andrea Staka, vincitrice del Pardo d’oro all’ultimo festival di Locarno, si è formata nella Hochschule für Gestaltung und Kunst di Zurigo (HGKZ).

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