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Una casa editrice per i romanci

swissinfo.ch

Ora anche gli autori in lingua romancia hanno la loro casa editrice, la Chasa Editura Rumantscha. Obiettivo: garantire maggiore visibilità e riconoscimento sulla scena letteraria nazionale e internazionale.

35mila persone lo parlano. Ha un’agenzia stampa, Agentura da Novitads Rumantscha, una radio, Radio Rumtanscha, una televisione, Television Rumantscha, un giornale, La Quotidiana e ora anche una vera casa editrice, La Chasa Editura Rumantscha. Il romancio gioca così la carta dell’editoria professionale per uscire dall’isolamento.

Questo antico idioma dalle origini latine, parlato nel cantone dei Grigioni, sta vivendo una costante marginalizzazione. È il tedesco a minacciarne il futuro, lingua che negli ultimi cinquant’anni ha allungato sempre più i suoi tentacoli nel territorio della minoranza linguistica.

La fondazione della casa editrice rappresenta quindi un ennesimo tentativo di far uscire la lingua romancia dal suo regionalismo e di ricollocarla all’interno di un contesto nazionale e internazionale. «La struttura professionale della casa editrice dovrebbe permettere agli editori romanci di affermarsi maggiormente sulla scena culturale nazionale», spiega a swissinfo.ch Andreas Gabriel, il portavoce della Lia Rumantscha, organizzazione mantello delle associazioni culturali romance.

Una casa editrice professionale

La Chasa Editura Rumantscha è un progetto comune di Pro Helvetia, Cantone dei Grigioni e Lia Rumantscha. È stata presentata ultimamente a Coira e vuole garantire, oltre ad un’aumentata visibilità, un migliore collegamento con le reti di distribuzione.

«Era importante creare la Chasa Editura Rumantscha, perché fino ad oggi era quasi inesistente un’editoria professionalizzata per la quarta lingua nazionale», puntualizza Gabriel. Gli autori retoromanci si indirizzavano finora ad organizzazioni affiliate alla Lia Rumatscha, come l’engadinese Union dals Grischs, le quali si reggono sull’attività volontaria di alcuni idealisti. La pubblicazione di un libro comporta però un investimento enorme di energie e di risorse finanziarie, che difficilmente si sposa con il volontariato. «Ora questo verrà assunto da una struttura organizzata professionalmente», ci tiene a precisare Andreas Gabriel.

Un progetto garantito per tre anni

I tre promotori del progetto sosterranno la nuova casa editrice con 60’000 franchi ciascuno per il primo triennio, fino al 2013. «180’000 franchi sono il minimo per poter dare inizio al progetto», afferma il portavoce della Lia Rumantscha e continua: «Questi soldi sono sufficienti per curare tre o quattro pubblicazioni, le quali però dovranno a loro volta cercare dei finanziamenti esterni».

La casa editrice romancia pubblicherà romanzi, saggistica, opere divulgative e audiolibri. Si darà spazio sia ai cinque idiomi regionali, sursilvano, sottosilvano, surmirano, putér, vallader sia al Rumantsch Grischun, lingua standard nata nel 1982.

«La commissione prenderà delle decisioni indipendentemente dalla politica linguistica e culturale e valuterà in maniera particolare la qualità dei manoscritti degli autori, dando pure spazio a giovani di talento», specifica Gabriel.

Un biglietto da vista per la letteratura romancia

Sabina Schwarzenbach di Pro Helvetia ci parla di un progetto che vuole superare i confini regionali e nazionali. «La Chasa Editura Rumantscha può, grazie alle ottime premesse iniziali, diventare la carta da visita della letteratura romancia». La casa editrice punterà infatti su pubblicazioni di alta fattura, le quali dovranno rappresentare la punta di diamante del romancio.

I promotori dell’idea possono contare nel cantone dei Grigioni su un fedele pubblico e quindi sarà proprio lì che la casa editrice andrà a pescare i suoi lettori. Schwarzenbach si augura però che questa iniziativa editoriale – la quale prevede la pubblicazione di quattro libri all’anno – sappia uscire dal proprio regionalismo. «Altre case editrici potrebbero dimostrare in futuro interesse alle pubblicazioni in lingua romancia, presentandole ai lettori tradotte».

Un paese attaccato al multilinguismo

L’attaccamento del paese al multilinguismo e alla promozione delle minoranze è una caratteristica elvetica e rappresenta bene l’essenza della Svizzera. Questa proposta editoriale può essere considerata come un ulteriore tentativo di salvaguardare la sorella minore fra le lingue nazionali. Quest’ultima ha indubbiamente alle spalle una storia travagliata, chiusa com’è nella morsa della lingua di Goethe. Soltanto nel 1938 ha raggiunto il totale riconoscimento nazionale. In quell’anno il popolo svizzero, chiamato alle urne, le ha attribuito lo statuto di quarta lingua nazionale. Ha dovuto attendere poi quasi sessant’anni, correva l’anno 1996, prima di vedersi parificata ufficialmente con italiano, francese e tedesco.

Il romancio è un microcosmo culturale inscindibile dall’immagine che si ha della Svizzera. La professionalizzazione dell’editoria per la letteratura romancia si colloca proprio in questo contesto. «Anche gli svizzeri all’estero potranno beneficiare di questa iniziativa editoriale» – afferma Sabine Schwarzenbach e prosegue – «La consapevolezza della letteratura di marchio rossocrociato viene rafforzata. Ciò accresce la vivacità della Svizzera quadrilingue e di riflesso l’identificazione con le quattro lingue nazionali».

Luca Beti, swissinfo.ch

Secondo i dati del censimento federale 2000 in Svizzera il 63,7% parla il tedesco come lingua principale, il 20,4% il francese, il 6,5% l’italiano e lo 0,5% (vale a dire 35 095 persone) il romancio.

Dal 1938 il romancio è la quarta lingua nazionale. Essa comprende cinque idiomi, che sono legati ciascuno a una regione grigionese: sursilvano (Reno anteriore), sottosilvano (Reno posteriore), surmirano (Valle dell’Alvra e della Gelgia), putér (Alta Engadina), vallader (Bassa Engadina e Valle Monastero).

Dal 1982 viene introdotto il Rumantsch Grischun (RG), nel 1996 diventa la lingua ufficiale del cantone dei Grigioni.

La Chasa Editura Rumantscha ha aperto i battenti a Coira il 24 agosto 2009. È frutto della collaborazione fra la Lia Rumantscha, la Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia e il Cantone dei Grigioni, i quali sostengono il progetto con un contributo di 60 mila franchi ciascuno.

La società è autonoma e prende decisioni indipendentemente dalla politica linguistica o culturale.

La casa editrice produce e distribuisce narrativa, saggistica e media affini.

È dotata di una struttura organizzativa che consiste in una direzione amministrativa e in una commissione di esperti.

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