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Un viaggio nella psichedelia

Centodue anni ma non li dimostra: Albert Hofmann, lo scopritore dell'LSD Keystone

A Basilea si apre venerdì il primo Forum mondiale psichedelico, a dimostrazione del rinnovato interesse del mondo scientifico per gli allucinogeni, come l'LSD.

Scoperto dal ricercatore svizzero Albert Hofmann, l’LSD – o dietilamide dell’acido lisergico – è caduto in disgrazia alla fine degli anni ’60. Recentemente, però, è stato autorizzata una ricerca medica su questa sostanza psicoattiva.

La conferenza, che si chiuderà domenica, riunisce circa 50 esperti internazionali. I partecipanti dibatteranno soprattutto sui potenziali delle sostanze psicoattive, come l’LSD o le piante allucinogene.

Questo forum fa seguito alla conferenza organizzata nel 2006 a Basilea in onore di Albert Hofman, che festeggiava il suo 100esimo compleanno. Secondo Lucius Werthmüller, organizzatore del forum, questa manifestazione aveva creato un grande interesse.

“Solo poche persone conoscono le potenzialità di queste sostanze; per la maggior parte della gente l’LSD è semplicemente una droga illegale come l’eroina o la cocaina”, indica a swissinfo Werthmüller.

“Vogliamo far sapere che queste sostanze non sono tossiche, che non provocano dipendenza e che sono realmente inoffensive se usate nel modo giusto su persone stabili”.

Hofmann, che malgrado i suoi 102 anni è ancora in forma, sarà l’ospite d’onore. Il ricercatore sintetizzò per la prima volta L’LSD nel 1938, mentre stava effettuando studi sugli alcaloidi presenti nella segale cornuta per conto dei Laboratori Sandoz di Basilea, nel tentativo di ricavare sostanze utilizzabili come farmaci. Le proprietà allucinogene vennero però riconosciute solo cinque anni più tardi, quando Hofmann ingerì casualmente pochi microgrammi della sostanza.

Il suo primo ‘trip’ fu “un flusso continuo di immagini fantastiche, dalle forme straordinarie e dai colori caleidoscopici”.

“Flower Power”

Le proprietà dell’LSD suscitarono l’interesse di molti ricercatori, che pensarono di impiegarlo nelle psicoterapie.

Fu però negli anni ’60 che questa sostanza conobbe un vero e proprio boom con l’avvento della controcultura hippy e grazie all’impulso di alcuni studiosi, come ad esempio il celebre psicologo di Harvard Thimoty Leary, che preconizzava l’utilizzo per tutti dell’LSD.

Leary giunse in Svizzera nel 1971, dopo essere evaso da una prigione statunitense – era stato condannato a trent’anni di reclusione per possesso di marijuana. Nel 1974 fu poi arrestato a Kabul e estradato negli Stati Uniti, dove ottenne una riduzione di pena collaborando con l’FBI.

Bandito nel 1973

“All’epoca era una sorta di guru del movimento LSD. Ma non tutti – e tra di loro Hofmann – erano contenti. Molti ricercatori pensavano che questo movimento fosse troppo selvaggio”, sottolinea Vanja Palmers, una sacerdote zen che in quegli anni era amica di Leary.

La ampia diffusione dell’LSD condusse le autorità a bandirne l’uso: gli Stati Uniti lo proibirono nel 1966, la Svizzera nel 1973. Gli studi clinici subirono così una netta battuta d’arresto.

Lo scorso mese di dicembre, però, le autorità sanitarie elvetiche hanno approvato un progetto pilota che prevede la somministrazione di dietilamide dell’acido lisergico – l’LSD appunto – a pazienti ammalati di cancro in fase terminale o altre malattie incurabili.

Nuova ricerca

“Il dibattito sull’LSD è oggi meno polarizzato rispetto ad alcuni anni fa, quando o si era contro o a favore”, afferma lo psicoterapista solettese Peter Gasser, responsabile della ricerca.

Gasser si dice convinto che “l’LSD può essere di grande aiuto nel quadro di alcune psicoterapie”. Si tratterà di verificare se l’uso di LSD permetterà di lenire le angosce di pazienti terrorizzati dall’idea della morte e se la sostanza può essere somministrata senza rischi.

L’esperienza durerà due anni. I pazienti si sottoporranno a sette sedute psicoterapeutiche per prepararsi alla somministrazione e discutere delle esperienze vissute.

Non tutti gli psichiatri sono però convinti dei possibili benefici dell’LSD. Questa droga inoltre non sempre è senza rischi. L’LSD può infatti provocare attacchi di panico o di paranoia, a volte anche permanenti.

I giovani del giorno d’oggi non sembrano inoltre farne ampio uso. “Il consumo di LSD in Svizzera è molto modesto se paragonato con altre sostanze”, afferma la portavoce dell’Istituto svizzero di prevenzione dell’alcolismo e altre tossicomanie.

Stando a un’inchiesta del 2002, solo l’1,2% delle donne e il 2,9% degli uomini di età compresa tra 15 e 39 anni aveva consumato almeno una volta nella vita sostanze allucinogene. Per il cannabis, la percentuale era invece del 21,1 e del 34,2%.

swissinfo, Isobel Leybold-Johnson
(traduzione di Daniele Mariani)

L’LSD è una delle sostanze allucinogene più potenti. Provoca l’intensificazione e l’alterazione della coscienza e produce effetti visivi molto forti.

Non provoca dipendenza fisica, ma può indurre ad altri abusi.

La sostanza venne inclusa nella lista degli stupefacenti vietati negli Stati Uniti solo nel 1966, anno in cui la ditta farmaceutica Sandoz cessò la produzione.

L’LSD è stato usato in particolare per curare certe psicosi, disintossicare gli alcolizzati e per aiutare i malati di cancro a superare i dolori e la paura della morte.

Può far ricordare episodi traumatici rimossi inconsciamente dal paziente.

Il forum è organizzato dal 21 al 24 marzo a Basilea.

Il congresso riunisce più di 50 esperti internazionali e una trentina di giovani ricercatori provenienti dal mondo intero.

Ospite d’onore del forum è Albert Hofmann. Tra i partecipanti, da segnalare la presenza di Stanislav Grof, uno dei ricercatori più conosciuti nel mondo, e di Carolyn Garcia, moglie di Jerry Garcia, il defunto leader dei Grateful Dead, una delle band ‘psichedeliche’ più famose.

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