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Un tuffo nella storia dei cambiamenti climatici

Un campione di ghiaccio prelevato nelle profondità dell'Antartico. Universität Bern

Da uno studio dell'Università di Berna risulta che l'attuale concentrazione di diossido di carbonio nell'aria è la più alta da 650'000 anni a questa parte.

Scavando sotto il ghiaccio dell’Antartico, a oltre 3200 metri di profondità, i ricercatori hanno ottenuto importanti informazioni sui gas a effetto serra responsabili del riscaldamento del pianeta.

La ricerca degli scienziati elvetici, pubblicata giovedì dalla rivista specializzata americana «Science», è stata condotta nell’ambito del Progetto Europeo per la trivellazione di campioni di ghiaccio in Antartide (EPICA).

Studiando campioni della calotta polare, i ricercatori hanno dimostrato che negli ultimi due secoli il livello di diossido di carbonio (CO2) ha subito una crescita preoccupante. «Gli aumenti odierni dei livelli di CO2 sono circa 200 volte più rapidi rispetto a quelli registrati fino a 200 anni fa», spiega Thomas Stocker, uno degli autori dello studio e professore di climatologia e fisica ambientale all’Università di Berna.

Recuperando strutture gassose intrappolate nel ghiaccio a circa 3200 metri di profondità è stato possibile tracciare le condizioni dell’atmosfera terrestre sull’arco di 650’000 anni. Fino ad ora, gli scienziati erano potuti risalire solo fino a 460’000 anni fa.

«In centinaia di migliaia di anni, la concentrazione di CO2 non è mai stata così alta», rileva Stocker, aggiungendo che «i dati della ricerca dimostrano che il periodo in cui gli umani hanno modificato la composizione dell’atmosfera è molto corto se paragonato ai cicli naturali dei cambiamenti climatici». In natura, i gas a effetto serra sono prodotti soprattutto dalla decomposizione dei vegetali e dall’attività dei vulcani.

Livello degli oceani in aumento

Anche un’altra ricerca, condotta negli Stati Uniti dal geologo Kenneth Miller, dimostra che l’attività umana è una causa importante dei cambiamenti climatici.

Attraverso una serie di campioni di sedimenti della costa del New Jersey, a sud di New York, gli scienziati americani hanno studiato il ritmo di crescita del livello degli oceani. Storicamente, gli oceani si innalzano di un millimetro all’anno, almeno così è sempre successo negli ultimi cinque millenni, fino a duecento anni fa. L’equipe di Kenneth Miller ha dimostrato che, negli ultimi due secoli, l’aumento è stato di ben due millimetri l’anno, cioè del doppio.

«Metà dell’aumento registrato ci sarebbe stato comunque – spiega Miller. Ma l’altra metà non è un fatto naturale, è frutto dell’attività umana». Le emissioni di diossido di carbonio provengono essenzialmente dall’inquinamento provocato dalle automobili, dalle centrali energetiche a carbone o a petrolio e dalle attività industriali.

Miller e la sua squadra hanno analizzato cinque campioni di roccia lungo la costa – ognuno a una profondità di circa 500 metri – ottenendo dati di circa 100 milioni di anni orsono.

Anche la ricerca statunitense è stata pubblicata dalla rivista specializzata americana «Science».

swissinfo e agenzie

Il Progetto Europeo per la trivellazione di campioni di ghiaccio in Antartide (EPICA) è un programma di studio a livello internazionale.
Vi partecipano i seguenti Stati: Svizzera, Italia, Belgio, Danimarca, Germania, Francia, Gran Bretagna, Olanda, Norvegia e Svezia.
Direttore del progetto EPICA: lo svizzero Thomas Stocker dell’Università di Berna.

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