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Un Ticino dal sapore russo

Dalla Russia a Vernate: Piotr Nikiforoff swissinfo.ch

Piotr Nikiforoff è arrivato in Ticino da Mosca grazie al suo lavoro di musicista. A sud delle Alpi il giovane russo ha poi messo radici: si è sposato e gestisce un ristorante che coniuga i sapori locali con quelli della lontana Russia.

«Sono giunto a Lugano dalla Russia – dopo una parentesi a Basilea – nel 1996 per proseguire i miei studi di violino al Conservatorio della Svizzera italiana. Qui mi sono trovato subito bene: il Ticino è magnifico e corrisponde alla mia anima», racconta in perfetto italiano Piotr Nikiforoff.

Ci troviamo sulla terrazza dell’Osteria del Portico di Vernate, un paesino sulle colline luganesi da cui si può ammirare il lago. Ma a “trattenere” Piotr nella Confederazione non sono state (soltanto) le bellezze naturali, bensì Laura, una vicina di casa diventata poi sua moglie e madre dei due bambini della coppia. A casa il musicista parla rigorosamente russo con la figlia e il figlio.

Oste per caso

Nel 2005 Piotr Nikiforoff si trasferisce con la famiglia a Vernate. Accanto alla sua abitazione c’è un ristorante – l’Osteria del Portico – chiuso da tempo. «Devo ammetterlo: ero piuttosto contento che il locale fosse in disuso. A me piace la tranquillità, quindi ero contento di non avere dei vicini rumorosi».

Poi, però, il violinista torna sui suoi passi. «Molte persone mi chiedevano informazioni sul ristorante, di cui avevano un ottimo ricordo. L’insegna era peraltro ancora presente, a testimonianza di una storia incominciata già nel 1836».

A quel punto, continua, «ho pensato di raccogliere la sfida. Anche perché la cucina mi ha appassionato fin da piccolo: mia madre ha sempre voluto che le stessi vicino ai fornelli; inoltre il mio mestiere di musicista mi ha permesso di viaggiare in tutto il mondo e di scoprire la gastronomia di altri paesi».

Più ticinese che russo

Dalle riflessioni ai fatti. Piotr decide di far rivivere l’Osteria del Portico, proponendo una scelta di piatti tradizionali ticinesi e alcune specialità russe.

Attenzione, però: «Non possiamo definire il nostro un ristorante russo. Infatti sin dall’inizio abbiamo deciso di mantenere il carattere tradizionale del locale. Anche i lavori di ristrutturazione sono stati eseguiti nel rispetto del nucleo storico del paese. La nostra intenzione è stata quella di completare, di integrare l’offerta con sapori russi. Non si tratta pertanto di un ristorante etnico», precisa.

Inoltre, «vivo in Ticino da ormai 15 anni, ho sposato una donna ticinese, ho figli ticinesi e amici ticinesi. Fatico quindi a vedermi come un russo al 100%».

A ciò si aggiunge un’altra considerazione: «La cucina russa è spesso anche una cucina di lusso. E ciò avrebbe rappresentato una stonatura in questo luogo. Senza contare che non ero disposto a investire tanto denaro per acquistare caviale e rispondere alla domanda dei tanti russi ricchi che abitano qui».

Senza dimenticare che «ai ticinesi piace sì provare nuove pietanze, ma con moderazione. Se si propone qualcosa di troppo particolare, dopo aver assaggiato vorranno comunque tornare a ciò che conoscono».

Palco e cucina

A preparare i piatti russi proposti all’Osteria del Portico è Gaetano, un cuoco italiano nato in Ticino. «Per suonare Mozart non ho bisogno di essere austriaco, e ciò vale anche in cucina», sottolinea ridendo Piotr Nikiforoff.

Gaetano ha superato con successo un esame complicato, quello della madre di Piotr: «Anche lei è stata molto soddisfatta del risultato, e non è l’unica. Succede infatti che ospiti russi ci facciano i complimenti, dicendo “si vede che avete un vero cuoco russo!”». Questa è la prova «che con la passione e la serietà si può fare qualsiasi cosa».

Una realtà che Piotr accosta alla sua vita di musicista, con alcune differenze: «Quando si sale sul palco si cerca di creare un legame unico con tutto il pubblico di fronte a noi. Nella sala del ristorante è invece ancora più complicato, poiché i clienti sono divisi in tavoli diversi. A ognuno di loro dobbiamo dare qualcosa».

Tutto è relativo

Chiediamo a Piotr Nikiforoff se vivendo in Ticino non sente la mancanza dell’offerta culturale e della vita a Mosca, una metropoli che conta oltre dieci milioni di abitanti.

«Mosca è effettivamente una città splendida, ma quasi dappertutto c’è moltissima gente. A dire il vero, personalmente preferisco invece la tranquillità e abitare a contatto con la natura».

Per quanto concerne l’offerta culturale, «a parte il fatto che il mio lavoro mi permette fortunatamente di viaggiare molto in tutto il mondo, devo sottolineare che in Ticino – fatte le debite proporzioni – vi sono comunque tante possibilità, soprattutto per un territorio così piccolo. Basti pensare proprio all’Orchestra della Svizzera italiana, molto stimata anche all’estero. La qualità conta più della quantità».

Inoltre «a pochi chilometri da qui c’è la Scala di Milano, uno dei centri culturali più importanti del mondo. E comunque, anche quando decido di andare al Bolšoj partendo da casa mia a Mosca, devo prevedere un’ora e mezza di automobile!».

Sguardo sulla Russia

Osservandola dal Ticino, com’è cambiata la Russia secondo Piotr Nikiforoff? «Secondo me è complessivamente cambiata in meglio, dopo il famoso periodo complicato della perestrojka».

In generale, «noto che le persone hanno meno tendenza a sfoggiare la ricchezza rispetto ai primi tempi dopo la caduta del comunismo. Si deve tenere presente che mostrare il benessere materiale è un retaggio culturale dell’epoca zarista, un modo di provare la propria virilità, poiché si è in grado di guadagnare tanti soldi». Ora «le generazioni più giovani non sentono più il bisogno di far vedere che anche in Russia ci sono persone benestanti».

Di una cosa Piotr Nikiforoff è particolarmente fiero: «La cultura resta accessibile a tutti. Certo, non tutti possono comprare un’automobile, ma tutti possono andare a teatro e visitare la galleria Tretiakov. Gli occidentali si arrabbiano perché i prezzi per gli stranieri sono più elevati, ma è giusto che un’anziana nonna russa possa permettersi di vedere tali capolavori!», conclude.

Nato a Mosca nel 1978, Piotr Nikiforoff ha iniziato gli studi di violino all’età di 5 anni con Victor Nasimov e a 14 anni ha debuttato come solista a Mosca.

Ha studiato presso la Scuola di musica e il Collegio Gnesyn di Mosca e al Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano. È membro fondatore del trio d’archi Trigon.

Ha vinto diversi premi e borse di studio, fra i quali il Concorso Nazionale Russo a Mosca nel 1995, la Fondazione LYRA a Zurigo e la Fondazione Halblützel.

Nel 2008 ha vinto il concorso per diventare membro dell’Orchestra della Svizzera Italiana.

Nel 2009 la Russia e la Svizzera hanno firmato una dichiarazione di intenti per favorire lo scambio culturale e dare vita ad iniziative di promozione artistica e culturale tra i due paesi.

La fondazione culturale Pro Helvetia ha deciso di inserire la Russia quale paese prioritario delle sue attività nel periodo 2012-2015 e ha aperto un ufficio di collegamento a Mosca.

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