Un secolo di manifesti politici provocatori
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"Lasciamo distruggere la Svizzera da sinistroidi e europeisti?": manifesto della campagna UDC per le elezioni federali del 2019. UDC -
«Spalancare la porta agli abusi? No!», Udc, 2009 Campagna contro il rinnovo dell'accordo sulla libera circolazione delle persone con l'Unione europea e la sua estensione a Romania e Bulgaria. Oggetto approvato dal 59,6% dei votanti l'8 febbraio 2009. -
«Espellere i criminali stranieri – garantire la sicurezza», Udc, 2007 Campagna in vista delle elezioni legislative federali. L'Udc ottiene 69 seggi sui 246 complessivi. -
«Sociale fa rima con nazionale», Partito nazionaldemocraitoco tedesco (NPD), 2008 Il manifesto raffigurante le pecore nere viene ripreso da diversi schieramenti di destra in Europa. L'NPD ottiene lo 0,9% dei voti e nessun seggio. -
«Perdere la sicurezza? Perdere il proprio lavoro?», Udc, 2005 Campagna contro l'adesione della Svizzera allo spazio di Schengen. Oggetto accettato dal 54,6% dei votanti. -
«Ciò che la sinistra vuole: meno soldi per vivere, posti di lavoro cancellati», Udc, 2004 Campagna contro l'aumento dell'Iva per finanziare le pensioni. Oggetto rifiutato dal 68,6% dei votanti. -
«Naturalizzazioni di massa? Due volte no!», Udc, 2004 Campagna contro due decreti federali per agevolare le naturalizzazioni. Oggetti rifiutati dal 51,6% e dal 56,8% dei votanti. -
«Gli averi del popolo appartengono al popolo», Udc, 2002 Campagna a favore di un'iniziativa popolare che domanda di versare all'Assicurazione vecchiaia e superstiti l'oro in eccedenza della Banca nazionale. Oggetto rifiutato dal 51,1% dei votanti. -
«Stop agli abusi in materia d'asilo», Udc, 2002 Campagna a favore di un'iniziativa popolare che chiede un inasprimento delle leggi sull'asilo. Oggetto rifiutato dal 50,1% dei votanti. -
«Sì alla limitazione della popolazione straniera al 18%», Udc, 2000 Campagna favorevole all'iniziativa popolare «per una regolamentazione dell'immigrazione». Oggetto rifiutato dal 63,8% dei votanti. -
«Ricattare il popolo svizzero?», Udc, 1997 In piena tormenta legata alla restituzione dei fondi ebraici in giacenza, l'Udc si oppone all'idea di una «Fondazione svizzera solidale» finanziata con le eccedenze della Banca nazionale. -
«Fare crescere a dismisura la popolazione straniera?», 1981 Campagna contro un'iniziativa della sinistra per una nuova politica nei confronti degli stranieri, alla soppressione dei permessi di soggiorno stagionali. Oggetto rifiutato dall'83,8% dei votanti. -
«Votate la lista numero 1 – Partito dei contadini, artigiani e borghesi», 1947 Il predecessore dell'Udc mette ancora l'accento sui valori legati alla terra, ma la croce svizzera è già ben visibile. Nell'anno in questione, il partito ottiene 21 seggi sui 200 della Camera bassa. -
«Fare pulizia – Sì alla legge sulla concorrenza», Comitato per il «sì», 1944 Campagna per l'adozione di una legge federale sulla concorrenza sleale. Oggetto accettato dal 52,9% dei votanti. -
«Proteggi il tuo diritto d'associazione – la democrazia è in pericolo», contro l'iniziativa frontista, 1935 Ispirati dall'ideologia degli anni Trenta, i frontisti propongono una revisione totale d'ispirazione fascista della Costituzione federale. L'oggetto è rifiutato dal 72,3% dei votanti. -
«Contro la rovina della nostra economia...», comitato contro l'iniziativa di crisi, 1935 In piena depressione economica, la sinistra propone misure protezionistiche e di rilancio, così come l'introduzione dell'assicurazione disoccupazione. Oggetto rifiutato dal 57,2% dei votanti. -
«Contro il bolscevismo», Partito radicale, elezioni legislative, 1919 La Camera bassa viene eletta per la prima volta con il sistema proporzionale: i radicali - che dominavano la vita politica dal 1848 - vedono diminuire i loro seggi da 112 a 60 (su 200). -
«Sì all'imposta federale diretta», Partito socialista, 1918 Dopo la guerra 1914-18, la sinistra vuole ancorare nella Costituzione l'imposta introdotta nel 1916 per le spese militari. Nonostante il rifiuto da parte del 54,1% dei votanti, questa imposta esiste tuttora.
L'Udc non ha inventato le campagne politiche a effetto.
Questo contenuto è stato pubblicato il 25 febbraio 2009
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Se le pecore nere e i corvi utilizzati recentemente dalla destra populista ricordano lo stile degli anni Trenta, in Svizzera la tradizione dei manifesti-choc ha origini ben più lontane.
(Immagini: Udc, «Museum für Gestaltung» di Zurigo, Biblioteca nazionale, Keystone)
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