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Un quarto di secolo per la “vignetta”

Teoricamente, soltanto il contrassegno più recente può essere incollato sul parabrezza... Keystone

Quando fu introdotto, il contrassegno autostradale valse alla Svizzera le critiche da parte della Germania. In seguito, il colorato adesivo – che costa 40 franchi, e alcuni vorrebbero più caro – diventò però un modello per altri paesi europei.

In Svizzera, le modifiche alla Costituzione sono obbligatoriamente sottoposte al voto popolare. Di conseguenza, nel febbraio del 1984 i cittadini elvetici hanno dovuto esprimersi anche in merito all’articolo 86, concernente l’introduzione di una tassa per l’utilizzazione delle strade nazionali con veicoli a motori e rimorchi.

L’esito favorevole della votazione – seppur risicato (53%) – ha così decretato l’introduzione della “tassa per l’utilizzazione delle strade nazionali”. Il contrassegno autostradale annuale (comunemente chiamato “vignetta”) è stato messo in vendita per la prima volta nel 1985, al prezzo di 30 franchi.

L’introduzione dell’adesivo aveva suscitato poco entusiasmo all’estero: l’allora ministro tedesco dei trasporti Werner Dollingers aveva definito la vignetta un ostacolo alla circolazione in Europa.

Un esempio per il continente

In realtà, la vignetta rossocrociata ha invece costituito una fonte d’ispirazione per gli altri paesi europei. La via svizzera è infatti stata seguita da Austria, Repubblica Ceca, Slovenia e Slovacchia, che hanno introdotto a loro volta un adesivo analogo.

A differenza della Confederazione, alcuni paesi vendono anche contrassegni a durata limitata: mensile, oppure per 15, 10 o 3 giorni. In Svizzera le proposte in tal senso sono state respinte, nonostante le proteste dei viaggiatori in transito che si vedono obbligati ad acquistare l’adesivo annuale anche se quest’ultimo viene utilizzato un solo giorno.

Aumento auspicato

Proprio il prezzo del contrassegno (attualmente 40 franchi) non manca di suscitare discussioni: il deputato Urs Hany e 14 altri parlamentari hanno presentato una mozione in cui chiedono all’esecutivo di aumentare il costo annuale a 100 franchi e di introdurre una vignetta mensile da 50 franchi.

All’origine della domanda vi sono le necessità finanziarie legate alle infrastrutture: servono infatti risorse per adeguare la capacità delle strade e implementare i nuovi progetti.

Secondo il consigliere nazionale, l’operazione garantirebbe maggiori entrate pari a circa 450 milioni di franchi all’anno. Ogni anno sono venduti circa 7,6 milioni di contrassegni, ciò che comporta introiti per oltre 300 milioni di franchi (cifre del 2009). La somma in questione viene destinata alla costruzione di strade e opere correlate.

Nel testo depositato, Hany scrive: «Un aumento del prezzo del contrassegno si giustifica anche operando un confronto con l’estero. In Austria il prezzo del contrassegno è di 120 franchi per veicolo e per anno. Rispetto ai paesi dell’Europa meridionale il prezzo di 100 franchi per il contrassegno è conveniente, se si pensa che vi vengono in genere riscosse tasse autostradali di 10 franchi ogni 100 chilometri».

Governo scettico

L’esecutivo elvetico non è però convinto dalla tesi del parlamentare, e invita a respingere la mozione: «Per motivi di esecuzione, l’introduzione di un contrassegno di breve durata richiederebbe il passaggio dal contrassegno adesivo a un altro sistema di vendita e di controllo».

«I costi legati ai controlli ammontano annualmente a circa 10 milioni di franchi. Se nella Confederazione venisse introdotto il contrassegno di breve durata bisognerebbe contare su un aumento delle vendite ai confini svizzeri, il che peggiorerebbe la già tesa situazione del traffico», precisa il governo. Inoltre, ciò comporterebbe «un onere amministrativo molto maggiore, un rinforzo dell’effettivo al confine di almeno 30 unità, costi di investimento edili e un potenziamento dei controlli a livello nazionale».

Da ultimo, il consiglio federale sottolinea che «un eventuale rincaro farebbe diminuire il livello di accettazione sia dei conducenti svizzeri, sia di quelli esteri, poiché il contrassegno annuale aumenterebbe di 2,5 volte […]. Per questa ragione si prevede un incremento degli abusi (circolazione senza contrassegno e riutilizzo abusivo)».

Dal canto suo, l’Ufficio federale dei trasporti ha indicato che la soluzione a lungo termine dovrebbe essere un sistema di road-pricing, ovvero il pagamento per i chilometri effettivamente percorsi, e non una tassa forfettaria.

La discussione in parlamento in merito al possibile aumento del costo del contrassegno autostradale dovrebbe avvenire nella sessione estiva o in quella autunnale delle Camere federali.

Gerhard Lob, swissinfo.ch
(traduzione e adattamento: Andrea Clementi)

Validità: dal 1° dicembre che precede l’anno stampato al 31 gennaio dell’anno successivo (costo: 40 franchi; multa in caso di assenza: 200 franchi)

Pezzi venduti all’anno: 7,6 milioni

Pezzi venduti in Svizzera: 4,6 milioni

Pezzi venduti all’estero: 1,2 milioni

Pezzi venduti al confine: 1,8 milioni

In Svizzera il contrassegno può essere acquistato presso gli uffici postali, le stazioni di rifornimento, le officine, le sezioni del Touring, gli uffici cantonali della circolazione stradale e quelli doganali.

Il contrassegno può essere acquistato all’estero presso la maggior parte degli automobile club e – nelle zone di confine – anche presso le stazioni di rifornimento autostradali, i chioschi o i tabaccai.

Fonte: Amministrazione federale delle dogane (cifre gennaio 2009)

In Austria la vignetta costa annuale costa circa 110 franchi, ma per alcune gallerie sono richiesti pedaggi supplementari.

In Ungheria si devono spendere 200 franchi, in Repubblica Ceca 52, in Slovenia 55.

La Germania e quasi tutta la Danimarca possono essere percorse gratuitamente, mentre Italia, Francia e Spagna applicano un sistema di pedaggi.

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