Prospettive svizzere in 10 lingue

Un quarto di secolo e molti acciacchi

Oltre questo doppio portale, la galleria del San Gottardo non ha che due corsie. swissinfo.ch

La galleria autostradale del Gottardo compie 25 anni. Cresciuta troppo in fretta, si è sin da subito dovuta confrontare con un inatteso incremento del traffico.

Le colonne chilometriche che si registrano sempre più spesso davanti ai suoi due portali, aumentano il rischio di incidenti, creando dubbi e timori in merito alla sua sicurezza.

Il 5 settembre del 1980 veniva inaugurata la galleria autostradale del San Gottardo, opera monumentale destinata a trasformare la storia del traffico fra il settentrione e il meridione della Svizzera e dell’intera Europa.

Alla sua costruzione, costata 686 milioni di franchi, hanno collaborato giornalmente e per undici anni, 700 operai, provenienti in gran parte dall’Italia, ma anche da Spagna, Turchia, Jugoslavia ed Austria. Comunità eterogenee, costrette a lavorare gomito a gomito per lunghe ore in condizioni difficili, ma sorrette dalla convinzione e dall’orgoglio di lavorare tutte insieme ad un’ulteriore e fondamentale tappa della realizzazione della leggendaria «via delle genti».

Il tracciato non ha contribuito soltanto all’incremento del traffico nord-sud, ma anche a «modificare radicalmente l’identità del Ticino, che da regione isolata si è trovata collegata al resto della Svizzera», afferma Marco Solari, l’allora direttore dell’Ente Turistico Ticinese.

Evoluzione inattesa

«Il tunnel non sarà un corridoio per il traffico pesante. Il trasporto di merci appartiene alla rotaia». Con il senno di poi, le parole dell’ex-ministro degli interni elvetico, Hans Hürlimann, pronunciate il giorno dell’apertura del traforo, suonano come una nota stonata rispetto a quello che poi è stato l’effettivo utilizzo della galleria nel corso del suo primo quarto di secolo di vita.

La sua posizione geografica centrale, che ne fa la via più diretta fra il nord e il sud dell’Arco alpino, nonché l’assenza di pedaggi, hanno reso la galleria del San Gottardo particolarmente attrattiva per i suoi utenti, soprattutto per quanto riguarda il trasporto di merci.

Se all’inizio degli anni ’80 vi transitavano annualmente circa 1,9 milioni di veicoli, oggi se ne contano più di tre volte tanto. Particolarmente preoccupante l’imprevisto incremento del numero di autocarri, passati dai 350’000 iniziali agli 1,3 milioni odierni.

Una crescita che, oltre all’aggravamento del carico ambientale, provoca ormai sempre più spesso code chilometriche nelle immediate vicinanze degli imbocchi.

Sicurezza in pericolo

Con i suoi 16,9 km di lunghezza, la galleria del Gottardo è fra le più lunghe ma anche fra le meglio sorvegliate del mondo. Presso i due centri di manutenzione di Göschenen e di Airolo, una serie di complicati rilevatori permette di tenere sotto controllo 24 ore su 24 l’intero tracciato.

Tecnici, polizia e samaritani sono costantemente presenti. «La centralizzazione di tutte queste attività, caso forse unico in Svizzera, rende la nostra forza d’intervento particolarmente celere ed efficace. In tre minuti siamo pronti ad intervenire», spiega Mauro Chinotti, vice-capo del centro di manutenzione di Airolo.

Le imponenti misure di sicurezza non possono però scongiurare ogni pericolo. La sua pericolosa bidirezionalità e la mancanza di corsie d’emergenza, la rendono infatti terreno fertile per gli incidenti, soprattutto quando il traffico è intenso o vi si entra affaticati e deconcentrati.

Nella mente degli abitanti di tutta la regione, ma anche di ogni utente della strada che prima o poi dovrà varcarne la soglia, è ancora vivo il ricordo del terribile incidente del 24 ottobre 2001, quando dallo scontro frontale di due camion, si sviluppò un rogo nel quale persero la vita undici persone. Dopo quella tragedia, la rimodernizzazione del tunnel prevista da tempo è stata accelerata. Il sistema digitale, l’illuminazione del tracciato, la segnalazione delle vie d’uscita, ma anche gli impianti anti-incendio sono stati migliorati.

Ancora disagi

«La galleria è sicura nella misura in cui gli utenti rispettano le normative sulla circolazione», sottolinea il vice-capo del centro di manutenzione airolese.

Sui due versanti, i controlli di polizia sono stati potenziati, soprattutto nelle aree di sosta, dove si effettua il dosaggio di veicoli pesanti. Un sistema che permette di fermare gli autocarri e di farli ripartire con un intervallo di 150 metri, ma che provoca non pochi disagi ai loro autisti, spesso costretti ad attendere ore ai lati dell’autostrada senza sapere quando potranno ripartire.

Il potenziamento del sistema di sicurezza e l’adozione di misure ad hoc per cercare di contenere i rischi non possono tuttavia servire a risolvere definitivamente il problema dell’eccessivo utilizzo della galleria, giunto ormai al proprio culmine. Archiviata la possibilità di un raddoppio della galleria, rifiutata dal popolo, l’unica soluzione rimane il trasferimento del traffico merci dalla strada alla ferrovia.

Una questione spinosa, che va affrontata, secondo Mauro Chinotti, in modo globale, attraverso una politica internazionale meglio coordinata: «Il traffico nord-sud riguarda l’intera Europa. Gli Stati devono quindi risolvere insieme il problema. La galleria ferroviaria di base della nuova trasversale ferroviaria alpina offre l’opportunità di dirottare il traffico merci sulla rotaia. Nutro però ancora alcuni dubbi sulla reale forza politica della Svizzera per fare passare questo messaggio».

swissinfo, Anna Passera da Airolo

La galleria autostradale del San Gottardo collega il nord con il sud delle Alpi.

Il suo tracciato corre parallelamente alla galleria ferroviaria del Gottardo, inaugurata nel lontano 1882.

La galleria principale e il cunicolo di sicurezza richiesero lo scavo con esplosivo di 1’400’000 m³ di materiale che fu poi utilizzato per i rilevati dell’autostrada A2 allora in costruzione.

Fra i vari tipi di roccia attraversati si annoverano i graniti, gli gneiss e gli scisti cristallini.

Lunghezza galleria: 16,918 km.
Costruzione: 1969-1980.
Transito totale: 130 milioni di veicoli.
Totale incidenti: 875 (30 vittime).
Incidente più grave: 24 ottobre 2001 (11 vittime).
Costi di costruzione: 686 milioni (380 milioni in più rispetto al preventivo originale).
Costi annuali di manutenzione: 12 milioni di franchi.

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR