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“La Svizzera non deve diventare un paradiso per neonazisti”

Negli ultimi anni sono stati organizzati diversi raduni di esponenti dell'estrema destra in Svizzera. Nella foto, un incontro svoltosi nel 2008 per commemorare la battaglia di Sempach. Keystone

Come è possibile che 5mila simpatizzanti di estrema destra abbiano potuto radunarsi in tutta tranquillità in un villaggio svizzero? A pochi giorni dal concerto neonazista di Unterwasser, la stampa elvetica condanna il mancato intervento di autorità e polizia cantonale.

 “È stata una ‘manifestazione pacifica’”, ha dichiarato il proprietario della palestra di Unterwasser, il comune del canton San Gallo dove sabato 5mila persone hanno assistito a un concerto neonazista. I partecipanti si sono comportanti in modo educato e hanno raccolto i rifiuti dopo il concerto. E anche la polizia cantonale ha affermato che “l’evento si è svolto in modo civile”. Tutto bene dunque? Niente affatto”, scrivono Tages-Anzeiger e Der Bund

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Un concerto neonazista riunisce 5mila persone in Svizzera

Questo contenuto è stato pubblicato al Circa 5mila persone provenienti da tutta Europa si sono ritrovate lo scorso fine settimana nel villaggio di Unterwasser, nel canton San Gallo, per assistere al concerto di sei gruppi di estrema destra. Si è tratta di uno dei più grandi eventi neonazisti mai organizzati in Svizzera.  Battezzato “Rocktoberfest”, il concerto era stato autorizzato dalle autorità…

Di più Un concerto neonazista riunisce 5mila persone in Svizzera

“Il concerto è stato probabilmente il più grande raduno neonazista mai organizzato in Svizzera e forse anche in Europa. Chi ritiene che si debba semplicemente ignorare raduni di simile gentaglia, dovrebbe dare uno sguardo alle band e ai loro testi (…). Come quello del gruppo Stahlgewitter: ‘Non scorderemo mai, la gloria e l’onore delle SS’”. Se migliaia di teste rasate che tendono il braccio come all’epoca di Hitler possono fare ciò che vogliono in Svizzera, qualcosa non va, s’indigna l’editorialista.

Battezzato “Rocktoberfest”, il concerto era stato autorizzato dalle autorità locali. Il motivo? Gli organizzatori avevano parlato di un piccolo evento musicale, con giovani gruppi elvetici e un massimo di 800 visitatori. Il sindaco Rolf Züllig si era accorto soltanto il giorno stesso che qualcosa non andava: il look del pubblico era chiaramente riconoscibile.

Dal canto suo, la polizia cantonale era invece stata avvertita dai servizi segreti e ciò malgrado non ha fatto nulla, denuncia la stampa svizzera.

“Cinquemila persone si ritrovano a una festa neonazista e le forze dell’ordine restano fuori dalla sala, vegliando solo al rispetto dell’ora di chiusura? Il disagio è palpabile”, scrive Le Temps.

Svizzera, un paradiso per neonazisti?

Martedì, la Fondazione contro il razzismo ha annunciato di aver sporto una denuncia penale. Anche le autorità di Unterwasser hanno preso contatto con il Ministero pubblico e potrebbero sporgere denuncia contro gli organizzatori, che hanno ottenuto l’autorizzazione fornendo informazioni false. Il sindaco Rolf Züllig intende inoltre verificare se le canzoni proposte dai sei gruppi abbiano violato la norma antirazzismo.

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Una reazione lodata dall’editorialista della Tribune de Genève, per il quale è necessario “dar prova di intolleranza”. Citando l’ultimo rapporto dei servizi segreti della Confederazione (SIC), il quotidiano afferma che la Svizzera non è un paradiso per neonazisti. “Non è dunque l’ora del panico, ma la prudenza è necessaria”.

Sì, perché la Svizzera è comunque considerata da tempo tra gli ambienti d’estrema destra come un luogo sicuro dove potersi riunire, ricorda la Luzerner Zeitung. “I loro sostenitori possono agire in tutta tranquillità. È sufficiente dire che l’incontro è ‘privato’. Questo deve cambiare”.

Il caso arriva a Berna

Dopo aver infiammato le reti sociali, il concerto ha sollevato critiche anche tra molti politici svizzeri. “Non è concepibile che militanti di estrema destra si ritrovino in Svizzera perché è più facile organizzare dei grandi eventi”, sottolinea la deputata socialista Chantal Galladé su Tages-Anzeiger e Der Bund.

I due quotidiani rivelano che la Commissione di sicurezza del Consiglio nazionale potrebbe occuparsi del caso e chiedere spiegazioni al capo dei servizi segreti Markus Seiler.

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In materia di estremismo di destra, la situazione in Svizzera è “per lo più tranquilla”, secondo il rapporto 2016 sulla sicurezzaCollegamento esterno stilato dal Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC).

Le tensioni nel campo dell’asilo e gli attentati di matrice jihadista in Europa potrebbero alimentare l’estremismo di destra. In Svizzera non sono però attualmente emerse prove concrete di questa tendenza, riscontrata in altri paesi europei, si legge.

I movimenti che gravitano attorno all’estremismo di destra è lontana dai riflettori. Chiusa su se stessa, non trova un seguito nella società elvetica.

Nel 2015 il SIC ha registrato 28 “incidenti legati all’estremismo violento di destra”, un aumento del 47% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, viene sottolineato nel rapporto, le cifre sono molto ridotte e le fluttuazioni annuali risultano dunque poco indicative. 

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