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Un nuovo passo verso il voto elettronico

Keystone

Approvando domenica scorsa il principio dell'e-voting, i ginevrini hanno dato un colpo di acceleratore all'introduzione in tutta la Svizzera di questo nuovo strumento di voto. L'Organizzazione degli svizzeri dell'estero spera che il voto elettronico diventi una realtà entro il 2015.

In margine alla votazione federale del fine settimana, la popolazione del canton Ginevra ha largamente accettato di iscrivere nella costituzione cantonale il principio del voto via internet, a fianco del voto per corrispondenza e nelle cabine elettorali.

Oltre il 70% dei votanti si sono pronunciati in favore dell’e-voting, alla luce dei risultati positivi emersi dai progetti pilota avviati dal 2003. In favore del voto online si erano già espressi anche il governo cantonale e la maggioranza del parlamento, nonostante l’opposizione dei Verdi e dell’Unione democratica di centro.

A detta del cancelliere di Stato Robert Hensler, tra i sostenitori di lunga data di questa innovazione, il voto via internet potrebbe venir introdotto nel cantone a partire dal 2010.

Locomotiva per il resto della Svizzera

Il risultato delle urne ginevrine entusiasma Jacques-Simon Eggly, presidente dell’Organizzazione degli svizzeri dell’estero (Ose). L’anno scorso il Consiglio degli svizzeri dell’estero aveva approvato una risoluzione, in cui chiedeva l’introduzione del voto via internet al più tardi per le prossime elezioni federali del 2011.

“In quest’ambito Ginevra costituisce una locomotiva che potrebbe trainare anche il resto della Svizzera. A Basilea-città si sta già valutando la possibilità di affidare agli specialisti ginevrini lo spoglio del voto elettronico”.

Diversi cantoni si interessano inoltre alla possibilità di inserire le liste dei loro elettori residenti all’estero nei sistemi informatici di Ginevra, Neuchâtel o Zurigo, cantoni pionieri in materia di e-voting.

Prossime tappe

Ginevra sarà prevedibilmente il primo cantone ad introdurre il voto elettronico. Per raggiungere questo obbiettivo, il parlamento cantonale dovrà innanzitutto adottare un’apposita legge d’applicazione.

“Prima di elaborare questa legge, diversi comuni ginevrini eseguiranno dei nuovi test nel corso della votazione del prossimo mese di maggio, precisa Jacques-Simon Eggly.

In seguito, se la legge sarà approvata, il canton Ginevra dovrà richiedere un’autorizzazione alla Confederazione, prima di poter generalizzare il diritto di voto via internet ai cittadini che risiedono nel cantone, ma anche ai connazionali all’estero.

“Tenendo conto di tutti i passi che rimangono ancora da compiere, sarà molto difficile giungere all’introduzione dell’e-voting in tutta la Svizzera entro il 2011. Speriamo che ciò avvenga almeno per per le elezioni federali del 2015”, dichiara Jacques-Simon Eggly.

Interrogativi sulla sicurezza

Le critiche avanzate durante la campagna nei confronti della sicurezza del voto online non hanno quindi scoraggiato i ginevrini.

“Le stesse critiche erano state emesse al momento dell’introduzione del voto per corrispondenza. Le esperienze realizzate con i progetti pilota di voto elettronico in tre cantoni hanno fornito in ogni caso risultati positivi”, afferma Jacques-Simon Eggly.

Più moderato lo specialista ginevrino per la sicurezza dell’informazione Stéphane Koch. “Le questioni legate alla sicurezza rimangono e sussisteranno anche in futuro. Non saranno mai risolte in maniera definitiva, anche perché internet è in continua evoluzione”.

Il testo adottato dai cittadini ginevrini prevede diverse misure preventive, tra cui la creazione di una commissione di controllo formata da rappresentanti dei diversi partiti politici.

“La sicurezza dipenderà anche dalle competenze di queste persone e dal margine di manovra della commissione. Attualmente non è possibile divulgare i risultati dei controlli eseguiti. Si tratta di un fatto inaccettabile per un meccanismo di controllo democratico. I cittadini hanno il diritto di conoscere eventuali lacune del sistema di sicurezza”, sottolinea Koch.

L’esempio estone

Da parte sua, Jacques-Simon Eggly ricorda che un paese come l’Estonia ha già messo a punto e introdotto la possibilità di voto elettronico per i suoi cittadini.

“L’Estonia ha però una cultura di internet molto sviluppata”, osserva Stéphane Koch. “Questo paese ha, ad esempio, già messo in circolazione una carta d’identità elettronica che permette tra l’altro di validare il voto online”.

swissinfo, Frédéric Burnand, Ginevra
(traduzione Armando Mombelli)

Il canton Ginevra ha sviluppato dal 2001, in collaborazione con la Confederazione, i primi progetti pilota di voto elettronico.

Il primo esperimento di voto via internet è stato realizzato nel comune ginevrino di Anières nell’ambito di una votazione comunale tenuta nel 2003.

Finora tre cantoni, designati dalla Confederazione, hanno sperimentato già da alcuni anni in Svizzera l’e-voting: Ginevra, Neuchâtel e Zurigo.

Nuovi progetti pilota sono stati lanciati recentemente anche nei cantoni di Lucerna, Argovia e Basilea città.

Nel canton Neuchâtel è stato eseguito questa fine settima, con successo, il nono test di e-voting.

Circa 1901 cittadini hanno partecipato a questo voto elettronico nell’ambito della votazione federale sulla libera circolazione delle persone. Si tratta del 38,5% degli aventi diritto al voto nei comuni che hanno preso parte all’esperimento.

Anche una settantina di cittadini svizzeri residenti all’estero hanno espresso il loro voto via internet.

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