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Accoltellamenti nella notte a Birmingham

Un poliziotto sulla scena del crimine.
Una testimone oculare degli accoltellamenti avvenuti nella notte a Birmingham riferisce di una maxi rissa. Keystone / Jacob King

Un persona è morta e altre sette sono rimaste ferite in seguito agli accoltellamenti avvenuti nella notte in diversi punti del centro di Birmingham, in Inghilterra.

Lo ha reso noto la locale polizia britannica (West Midlands Police), precisando che due dei feriti, un uomo e una donna, sono “in gravi condizioni”.

Il sovrintendente Steve Graham non ha citato un movente, limitandosi a dire che un’indagine urgente è stata avviata e che risulta “un legame” fra le diverse risse e aggressioni verificatesi in un’area al cuore della vita notturna della città fra la mezzanotte e mezzo e le 2.30.

Il funzionario di polizia ha precisato che una persona è al momento ricercata e si lavora all’identificazione di altri sospetti, ma non ci sono stati ancora arresti.

L’episodio è stato definito “grave”, ma “senza alcuna indicazione” che si sia trattato di terrorismo o di crimini d’odio legati a motivi di discriminazione sessuale o razziale, ha chiarito Graham: per ora è stato aperto un fascicolo generico per “omicidio”.

La nottata di violenza si è articolata in almeno quattro diversi momenti: un primo accoltellamento – ha detto il sovrintendente detective – è stato denunciato poco dopo la mezzanotte nell’area di Snow Hill, seguito da uno scontro fra due gruppi di giovani presso l’Arcadian Center (un’area che comprende club notturni, ristoranti e pub tornata ad affollarsi di gente dopo il lockdown dell’emergenza coronavirus) e da altri attacchi fra Livery Street, Irving Street e Hurst Street, nel pieno centro cittadino.

Non risulta essere stato coinvolto il vicino Gay Village, né s’ipotizzano al momento moventi di tipo etnico o confessionale in una città – seconda per popolazione nel Regno Unito – considerata fra le più multiculturali e a maggior tasso di comunità musulmane del Paese.

La polizia ha precisato di non voler diffondere per ora dati sulle persone coinvolte, né immagini di telecamere a circuito chiuso per il riserbo necessario “alle fasi iniziali dell’indagine”. È stato invece lanciato un appello a tutti i testimoni e a chi abbia filmato scene di violenza a “non aver paura” di farsi vivi con gli investigatori.

Il servizio del Telegiornale:

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tvsvizzera.it/fra con RSI

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