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Un corridoio per la cocaina

La realtà dello spaccio in Ticino è contenuta archivio tipress

Il Ticino come luogo di transito della droga che viaggia su gomma e destinata al centro e nord Europa

Nove chilogrammi di cocaina importati in Svizzera, di cui circa 2 chili scovati in dogana a Chiasso. Un traffico costato oggi a due cittadini stranieri 5 anni e 5 anni e 10 mesi di carcereCollegamento esterno. La polvere bianca, tuttavia, non era destinata al mercato ticinese, ma alle piazze dello spaccio di Zurigo e Berna.

Droga in transito, dunque, come spesso avviene con quella sequestrata ai valichi. “Trovandosi sull’asse sud-nord – ci spiega il commissario Andrea Lurati – il Ticino è un confine cruciale per il traffico della droga trasportata su gomma”. Un territorio da attraversare, soprattutto dallo stupefacente che dal Sudamerica raggiunge via nave i porti italiani, per poi essere riversato a peso d’oro nel resto del Vecchio Continente.

385 kg di cocaina sequestrati il 27 ottobre scorso nel porto di Gioia Tauro, Calabria ansa

In Ticino, continua il responsabile ad interim della sezione anti-droga della cantonale, vi sono ogni anno variazioni, anche importanti, per quanto riguarda i quantitativi di cocaina scoperti dalle autorità: “Lo scorso anno ne abbiamo sequestrati più di 50 chilogrammi, ma alla luce di un’inchiesta che ci ha permesso di mettere le mani su diverse decine di chili in una sola volta. Ma è una cifra che non è indicativa di quanta ne viene realmente immessa sul nostro territorio. Quest’anno, salvo sequestri eccellenti dell’ultim’ora, le cifre saranno molto più contenute”.

La rotta della cocaina

Cani sciolti e professionisti

E per quanto riguarda spacciatori e trafficanti, in Ticino, spiega Lurati, vi sono sia cani sciolti che gruppi organizzati: “Troviamo sia dei consumatori-spacciatori locali, che vendono piccoli quantitativi per poi assicurarsi il loro consumo e piccoli “frontalieri” dello spaccio. Negli ultimi anni abbiamo però riscontrato anche la presenza di organizzazioni criminali albanesi che lavorano in modo più complesso e che inviano emissari a sud delle Alpi per occuparsi della vendita al dettaglio”.

Nessuna guerra tra gang

Finora, aggiunge sollevato il commissario, in Ticino si sono verificate solo liti e zuffe per questioni di droga; vicende senza strascichi. Nessuna guerra fra bande o episodi violenti per il controllo delle piazze dello spaccio della cocaina. Oro bianco per le organizzazioni criminali, che vale al dettaglio mediamente 100 franchi al grammo e che secondo l’EMCDDA, l’osservatorio europeo sulle droghe, è stato consumato lo scorso anno almeno una volta da 2,5 milioni di giovani europei.

Ludovico Camposampiero

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