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Un’altra casa svizzera della tecnologia sulla West Coast

San Francisco è la sede della seconda "casa svizzera" Keystone Archive

La Svizzera ha aperto un secondo centro per la scienza e la tecnologia a San Francisco, a tre anni da quello di Boston.

“Swissnex” vuole mettere in contatto persone e creare una piattaforma di scambio di idee nel campo scientifico, tecnologico, dell’educazione e dell’innovazione.

Se a Boston c’è Swiss House, a San Francisco adesso c’è Swissnex. Il nuovo progetto, parzialmente finanziato dal settore privato, fa da ponte tra la Svizzera e la costa pacifica degli Stati Uniti.

Il suo obiettivo è di rafforzare ed espandere le relazioni scientifiche, tecnologiche e culturali con un programma ricco e diversificato che sta guadagnando interesse e stuzzicando curiosità.

Swissnex ha prima di tutto puntato sull’immagine. “Abbiamo affittato un vecchio e storico edificio nel cuore commerciale della città e ne abbiamo fatto la nostra sede”, precisa a swissinfo Christian Simm, il responsabile del progetto, che vanta alcuni anni di esperienza come consulente scientifico al consolato svizzero di San Francisco.

“La nostra è una specie di vetrina. In questo edificio, rinnovato da un designer elvetico, abbiamo previsto 15 posti di lavoro. Disponiamo anche di una sala per conferenze, che può accogliere circa 120 persone” aggiunge.

Colmare un vuoto

Sotto lo stesso tetto lavorano adesso, per esempio, rappresentanti della Confederazione, del Politecnico di Losanna, ma anche di Greater Zurich Area (la città di Zurigo ha recentemente siglato un accordo di gemellaggio con la città di San Francisco) e CTI Start-up, che promuove la creazione di imprese nel settore ad alta tecnologia.

Lavorando fianco a fianco hanno la possibilità di scambiarsi idee ed esperienza. Il centro è diventato un punto di incontro di una particolare realtà locale. La Svizzera è molto interessata a conoscere meglio e a rafforzare legami con una tra le regioni più innovative degli Stati Uniti, che vanta anche due prestigiose università: Stanford e Berkeley.

Swissnex è già molto attiva, anche se di fatto ha cominciato a muovere i primi passi solo a partire da settembre. “In questi primi mesi abbiamo già organizzato una quindicina di eventi. Lo abbiamo fatto da soli o in collaborazione con altre organizzazioni, che ci danno la possibilità di farci conoscere ad un pubblico sempre più ampio”, rileva Simm a swissinfo.

Le sfide del futuro

Questa istituzione ha un raggio di azione molto ampio che spazia dalla tecnica, all’educazione, dall’arte, alla scienza e all’innovazione. “Il nostro ruolo non è di raggiungere i vertici o le persone super-specializzate. Queste persone in genere hanno già le loro reti di contatti”.

“Noi ci rivolgiamo piuttosto ai quadri intermedi. Organizziamo scambi di ricercatori e di studenti o aiutiamo imprese che vogliono conoscere meglio questa realtà per eventualmente poter espandersi in questa regione”.

“Seminiamo relazioni. Piantiamo, per così dire, tanti semi. Li curiamo affinché producano dei fiori. Non sappiamo quali germineranno, ma alcuni di loro certamente danno bei fiori”, assicura Simm cercando di spiegare il suo difficile compito.

Tra i progetti già realizzati in passato cita Swisstalent, che ha raccolto i dati di oltre 2500 svizzeri che vivono e operano all’estero. Non sono rari i casi di persone che hanno saputo imporsi nel mercato statunitense e californiano in particolare.

E’ il caso del ticinese Sergio Magistri, CEO della InVision Tecnologies, un’impresa specializzata nella costruzione di apparecchiatura per il controllo dei bagagli agli aeroporti.

Collaborazione tra pubblico e privato

Come la Swiss House di Boston, anche Swissnex, nasce da una collaborazione tra settore pubblico e settore privato.

L’organizzazione di San Francisco ha per il momento il sostegno economico oltre che del settore pubblico anche di Swiss RE, società assicurativa molto legata alla città di Zurigo, e della Fondazione ginevrina Oltramare.

Swissnex comincia a stuzzicare la curiosità di altri paesi. Alcune delegazioni straniere ci stanno facendo visita. “Vogliono conoscere cosa facciamo” precisa Simm, consapevole che la Svizzera in questo campo sta facendo un lavoro pionieristico.

swissinfo, Anna Luisa Ferro Mäder

Swissnex è il secondo centro della scienza e della tecnologia negli USA.

Ha sede in un edificio storico nel centro di San Francisco rinnovato per una spesa di 300’000 franchi.

Nelle vicinanze ci sono Stanford e Berkeley, due tra i poli universitari più importanti negli USA, e Silicon Valley.

Il budget operativo, stimato sui 160’000 dollari, sarà in parte coperto grazie ad una raccolta di fondi.

È uno spazio misto consolare e non, con aree riservate ad organizzazioni private.

La casa sarà un punto di incontro per i ricercatori e gli scienziati rossocrociati che potranno così rimanere in stretto contatto con le realtà elvetiche e trovare più facilmente lavoro una volta tornati in patria.

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