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Ugo Guidi: una vita per la 5a Svizzera

Keystone

È nato, cresciuto e vive tuttora a Milano, ma non ha mai tagliato il cordone ombelicale che lo lega alla madrepatria: l'avvocato Ugo Guidi è stato designato "svizzero dell'estero dell'anno" per il 2009.

Giunto all’ottava edizione, il premio istituito dalla sezione internazionale del Partito liberale radicale (PLR) è attribuito per la prima volta a un ticinese. La giuria lo ha scelto fra una rosa di una trentina di personalità, ricompensandolo sia per l’enorme impegno profuso a favore della Quinta Svizzera, sia per la stima e la notorietà che si è guadagnato in Italia.

“Non mi sarei mai aspettato questo premio. Credevo che nessuno si sarebbe mai ricordato di me. Ho sempre fatto quello che mi veniva richiesto senza pretendere nulla in cambio. Non ho mai pensato di meritarlo, ma adesso che l’ho ricevuto mi fa sentire qualcuno”, ha dichiarato Ugo Guidi a swissinfo.ch, visibilmente felice, sabato al Museo dei Trasporti a Lucerna, alla cerimonia di premiazione.

“Cinematograficamente lo si chiamerebbe un premio alla carriera”, ha aggiunto ridendo. L’onorificenza porta alla ribalta un lavoro a favore della diaspora svizzera in Italia, svolto spontaneamente e lontano dai clamori da oltre mezzo secolo. Un impegno costante che per Ugo Guidi “è stato naturale. C’era molto da fare e l’ho fatto”.

“Nessun altro svizzero che attualmente vive in Italia si è impegnato così tanto, durante 58 anni”, per la diaspora elvetica nella vicina Repubblica e nel mondo, ha affermato nella laudatio Robert Engeler, ex presidente del Collegamento svizzero in Italia, ripercorrendo la vita del neolaureato.

Un solo passaporto: quello rosso

Figlio di un luganese trasferitosi a Milano, Ugo Guidi vive da sempre nel capoluogo lombardo dove è nato l’8 aprile 1933, ha frequentato le scuole, ha seguito gli studi di giurisprudenza ed esercita la professione di avvocato. Ama l’Italia perché è “un paese bellissimo, con gente meravigliosa e una cultura profondissima”, ci dice.

Sorprendentemente, però, non ha mai acquisito la cittadinanza italiana. Ha voluto solo quella svizzera. Una caratteristica che ci tiene a precisare. “La prima cosa che dico sempre anche ai miei clienti è che sono cittadino svizzero. È stato un elemento che mi ha contraddistinto molto”, ci confida.

Il sentimento di appartenenza alla Svizzera gli è stato trasmesso dai genitori ed è rimasto una parte indissociabile della sua personalità. Pur vivendo a Milano, “ho fatto tutto quello che fa uno svizzero, compreso il servizio militare, che per me è stato fondamentale”, ci spiega.

Il “Pronto soccorso” degli svizzeri d’Italia

Guidi non è noto solo per il suo infaticabile lavoro in seno alla colonia elvetica, nella quale ha lasciato un’impronta indelebile. “Lo svizzero”, come lo chiamano affettuosamente i colleghi e nei tribunali, è “famoso in tutta Italia” come avvocato, ha sottolineato Engeler. Fra i clienti del suo studio legale, vi sono molti svizzeri, tedeschi, francesi, ma anche italiani, ha raccontato l’avvocato specializzato in diritto fiscale internazionale a swissinfo.ch.

Il legale offre anche moltissime consulenze gratis ai connazionali. In primo luogo, tramite la “pagina legale” che pubblica “dal 1968, senza mai mancare un solo numero” sulla Gazzetta Svizzera, ha ricordato Robert Engeler. Già solo per questo, “non c’è svizzero d’Italia che non conosca l’avvocato Guidi, almeno di nome”.

Inoltre quotidianamente gli giungono richieste di consulenze da connazionali. “È da quasi 50 anni che Ugo è il ‘Pronto soccorso’ degli Svizzeri d’Italia”, ha aggiunto l’oratore.

Un patrimonio di voti

Ora, però, Ugo Guidi richiama ai suoi doveri d’informazione anche la Confederazione. La Quinta Svizzera rappresenta anche “un patrimonio di voti”. Ma per consentire la partecipazione dei connazionali che vivono all’estero occorre “fare opera di divulgazione. Io da solo non basto. Così come non basta un giornale. Occorre un ampio sistema d’informazione e di preparazione”, “con mezzi di comunicazione veloci”, rivolto soprattutto agli svizzeri dell’estero che hanno acquisito la cittadinanza di recente o che sono nati all’estero.

Berna deve attivarsi rapidamente, se non vuole perdere l’interesse di gran parte degli espatriati. È importante che la Confederazione possa continuare a contare sul sostegno dei suoi cittadini all’estero. “Noi possiamo essere utili alla Svizzera e ai partiti in Svizzera”, osserva Guidi.

La bufera passerà

Circa l’immagine della “sua” Svizzera all’estero, Ugo Guidi è ottimista. “Abbiamo sicuramente perso dei punti”, sia a livello di immagine economica che politica. Sono certamente stati commessi errori, “ma la base è solida”, analizza l’avvocato.

“Nel mondo la Svizzera incarnava la fiducia. Ultimamente questa ha subito qualche scossone. Ma è un fenomeno transeunte. Dobbiamo solo avere pazienza”, prevede, dicendosi convinto che “la Svizzera ha sette anime e un animino”, dunque si riprenderà.

Intanto, Ugo Guidi e la vasta cerchia di espatriati che gli hanno reso omaggio sabato a Lucerna, hanno potuto ascoltare uno degli ultimi discorsi del ministro dimissionario Pascal Couchepin e prendere direttamente conoscenza delle posizioni dei due candidati liberali radicali alla sua successione: il neocastellano Didier Burkhalter e il ginevrino Christian Lüscher hanno infatti risposto alle domande del giornalista e collega di partito Filippo Leutenegger e a quelle del pubblico.

A quattro giorni dall’elezione del successore di Couchepin in governo, Ugo Guidi non ha voluto pronosticare chi dei pretendenti conquisterà la poltrona vacante. Ci ha però detto che crede in un successo liberale radicale il 16 settembre. Da Milano seguirà l’elezione.

Sonia Fenazzi, swissinfo.ch

Ugo Guidi nasce l’8 aprile 1933 a Milano, dove vive tuttora.

È figlio di un ticinese, originario di Lugano-Viganello, trasferitosi nel capoluogo lombardo per motivi di lavoro.

Dopo la maturità, studia giurisprudenza e diventa avvocato.

Nel 1961 apre il proprio studio.

Nel 1966 è nominato avvocato consulente del Consolato generale di Svizzera a Milano.

Attivo sin dal 1951 nella colonia elvetica nel capoluogo lombardo, dal 1961 al 1964 presiede la Società Svizzera di Milano, la seconda associazione di espatriati per numero di membri al mondo.

Dal 1974 al 1989 presiede il Collegamento Svizzero in Italia.

Dal 1970 al 1989 è membro della commissione di amministrazione del Centro Svizzero di Milano.

Dal 1974 al 2007 è membro del comitato della Camera di commercio svizzera in Italia.

Dal 1975 al 1990 è membro del comitato dell’Organizzazione degli svizzeri all’estero.

La sezione Internazionale del Partito liberale radicale ha istituito il premio dello Svizzero dell’estero dell’anno per sostenere l’operato dei cittadini elvetici espatriati e promuoverne il riconoscimento.

Dotata di 10mila franchi, l’onorificenza è attribuita a personalità o istituzioni che hanno reso servizi particolari alla causa degli svizzeri all’estero.

Finora i laureati sono stati i seguenti:
2002: Raymonde Berthoud, che da oltre 50 anni si occupa di persone bisognose in Ungheria;
2003: Linda Geiser, attrice che vive a New York;
2004: Hans Rudolf Würgler, console onorario svizzero a Misiones, in Argentina;
2005: Thomas Straubhaar, professore di economia ad Amburgo;
2006: Leo Schelbert, professore di storia a Chicago;
2007: Urs Egli e Gerold Neff, monaci benedettini in Camerun;
2008: Ulrich Bellwald, archeologo e restauratore in Giordania;
2009: Ugo Guidi, avvocato a Milano.

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