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Ue media sull’Irlanda del Nord, tagli al controlli merci

Il vicepresidente della commissione Ue Maros Sefcovic KEYSTONE/AP/Virginia Mayo sda-ats

(Keystone-ATS) Un taglio drastico ai controlli doganali, burocratici e fitosanitari sui prodotti dalla Gran Bretagna all’Irlanda del Nord.

Dopo giorni di impasse e alta tensione l’Unione Europa avanza la sua proposta di mediazione nei confronti della Gran Bretagna sul caldissimo Protocollo Irlanda del Nord.

“Se dovessi definire questo pacchetto lo chiamerei un pacchetto che migliora le opportunità dei nordirlandesi”, è la mano tesa offerta a Londra dal vicepresidente della commissione Ue Maros Sefcovic. Venerdì, a pranzo, il faccia a faccia con il ministro britannico del dopo Brexit David Frost fornirà ai vertici europei un primo, decisivo indizio sulla percorribilità della sua mediazione.

Il pacchetto presentato da Bruxelles guarda innanzitutto ai problemi pratici – ovvero a rallentamenti e complicazioni sul passaggio delle merci tra le due sponde britanniche del mar d’Irlanda – derivati dal contestato Protocollo firmato nell’ambito dell’accordo sulla Brexit.

Nessun accenno, invece, al depotenziamento del potere d’arbitrato della Corte di Giustizia Ue, chiesto solo poche ore fa da Londra. “Concentriamoci sui benefici che il pacchetto offre all’Irlanda del Nord”, sono le parole con cui Sefcovic prova a sminare il terreno con la Gran Bretagna.

La commissione prevede innanzitutto una proposta di “salute alimentare, vegetale e animale” che porta al taglio di circa l’80% dei controlli su prodotti alimentari e agricoli in arrivo dalla Gran Bretagna all’Irlanda del Nord. Incluse quelle salsicce che, nel G7 della Cornovaglia, furono al centro di un piccato botta e risposta tra Boris Johnson e Emmanuel Macron.

In cambio, l’Europa chiede a Londra massima trasparenza e rigore nella vigilanza sulle proprie merci: si va dall’impegno a completare posti di controllo frontaliero permanenti ad un’etichettatura specifica che indichi come quel prodotto sia destinato alla vendita solo all’interno del Regno Unito.

Sulle formalità doganali (a cominciare da quelle burocratiche) la proposta dell’Ue è per un taglio di circa il 50%. Anche qui, l’impegno che si chiede alla Gran Bretagna è quello di aumentare il livello di sorveglianza e trasparenza: garantendo accesso in tempo reale ai sistemi tecnologici e misure di monitoraggio da parte delle autorità britanniche doganali e di vigilanza del mercato.

Infine il dossier farmaci, dove l’Ue vuole assicurare una fornitura interrotta di medicine verso farmacie ed ospedali di Belfast, permettendo che la Gran Bretagna continui a fungere da hub per la fornitura di farmaci generici verso l’Irlanda del Nord, anche se ora è un Paese terzo. “La nostra è una riposta diretta e genuina alle preoccupazioni nordirlandesi”, ha spiegato Sefcovic.

Basterà? Il pacchetto europeo, salutato con soddisfazione dal governo irlandese, attende ora la reazione di Londra, che negli ultimi giorni ha innalzato notevolmente la posta del negoziato.

Evocando quella sospensione unilaterale – ex art. 16 – del Protocollo che di fatto porterebbe al ritorno dei confini tra Irlanda (nel mercato unico) e Irlanda del Nord. Confini che, nel 1998, furono annullati dagli Accordi del Venerdì Santo che posero fine ai Troubles, la sanguinosa guerra civile tra cattolici e protestanti.

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