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UBS: cala utile nel 2019

Nel 2019 UBS ha visto scendere il proprio utile rispetto ai dodici mesi precedenti. KEYSTONE/ENNIO LEANZA sda-ats

(Keystone-ATS) UBS ha registrato nel 2019 una contrazione dell’utile netto del 4,7% su base annua a 4,30 miliardi di dollari. Malgrado la frenata, la grande banca elvetica definisce la sua performance come solida e per giunta realizzata in un contesto difficile.

L’utile ante-imposte si è fissato a 5,58 miliardi, in flessione del 6,9% (rettificato: 6,04 miliardi, -0,5%), indica in una nota odierna l’istituto finanziario. I proventi sono ammontati a 28,89 miliardi, in calo del 4,4%, e anche gli oneri sono scesi, del 3,8% a 23,31 miliardi di dollari. La cost/income ratio si attesta all’80,5%, a fronte del 79,9% dodici mesi prima. Intanto i patrimoni amministrati sono passati da 3,10 a fine 2018 a 3,61 miliardi.

Prendendo in considerazione il solo quarto trimestre, il risultato operativo è salito dell’1,1% a 7,05 miliardi. L’utile prima delle imposte è quasi raddoppiato (+93% a 928 milioni); senza tener conto dei fattori straordinari esso si attesta a 1,21 miliardi. “Al termine di un esercizio solido abbiamo ottenuto il miglior utile ante-imposte rettificato di un quarto trimestre dal 2010”, afferma il presidente della direzione Sergio Ermotti, citato nel comunicato. L’utile netto è schizzato del 130% a 722 milioni.

Tuttavia le cifre relative a ottobre-dicembre 2018 erano state corrette al ribasso a posteriori perché la banca ha dovuto accrescere gli accantonamenti per casi giuridici. Ad ogni modo le attese del mercato sono state superate: gli analisti consultati dall’agenzia finanziaria AWP si attendevano in media ricavi per 7 miliardi, un utile prima delle imposte di 781 rispettivamente 1,13 miliardi (importo rettificato) e – soprattutto – un utile netto di appena 600 milioni di dollari.

Il consiglio d’amministrazione propone di versare un dividendo di 0,73 dollari per azione, contro gli 0,70 dell’anno precedente. Si tratta di una cifra leggermente inferiore agli 0,735 dollari per titolo immaginati dagli analisti.

Le difficili condizioni di mercato non hanno permesso di raggiungere gli obiettivi che UBS aveva comunicato nell’ottobre 2018; poiché i vertici non si attendono miglioramenti nei prossimi anni gli obiettivi sono stati adeguati: ora la banca punta per il periodo 2020-2022 a un RoCET1 del 12-15%, dopo un +17% circa atteso in precedenza per il 2021. Anche la concorrente Credit Suisse si è vista costretta di recente ad abbassare le previsioni sui rendimenti.

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