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Tutto il mondo piange la scomparsa del Papa

La salma del Papa esposta nella Sala Clementina Keystone

I messaggi di cordoglio per la morte di Giovanni Paolo II sono giunti dai quattro angoli della terra da capi di Stato e rappresentanti di governo.

La figura del Pontefice è stata ricordata anche dal Presidente della Confederazione Samuel Schmid, dalle chiese svizzere e dalla stampa domenicale.

L’annuncio del decesso del Papa è stato accolto con il suono delle campane e con le lacrime dei fedeli del mondo intero. Governi e responsabili hanno salutato un uomo di pace, artefice della riconciliazione e capace di cambiare il mondo.

Giovanni Paolo II è deceduto sabato sera nella sua stanza privata al Vaticano, dopo essere stato colpito da una infezione alle vie urinarie che giovedì pomeriggio gli aveva causato una crisi settica e un collasso cardiocircolatorio.

La sua salma è stata esposta per la prima volta domenica ad inizio pomeriggio nella Sala Clementina del Palazzo apostolico. Le uniche visite autorizzate sono state quelle dei membri della Curia e dei principali dirigenti italiani.

Un’impronta nella storia mondiale

A nome del Consiglio federale, il Presidente della Confederazione Samuel Schmid ha espresso le sue sentite condoglianze alla Santa Sede.

“Con la sua personalità carismatica, per un quarto di secolo il Papa ha lasciato un’impronta nella storia mondiale che supera i confini della religione”, ha comunicato Schmid.

La Conferenza dei vescovi svizzeri si è detta “profondamente rattristata per la morte del Papa, il cui apostolato è stato una benedizione di Dio visibile per il mondo intero”.

“La Federazione delle Chiese protestanti condivide il dolore dei fratelli cattolici romani”, ha indicato invece il suo presidente Thomas Wipf, che si dice “impressionato dall’irraggiamento umano del Papa e dalla sua forza di persuasione”.

In segno di lutto, le campane di tutte le chiese svizzere hanno risuonato domenica mattina alle 8.

Ebrei e i musulmani della Svizzera hanno anche loro espresso profonda tristezza per la morte del Papa. Secondo le due comunità, Giovanni Paolo II ha fatto molto per il riavvicinamento tra le religioni ed ha favorito il dialogo tra culture diverse.

Le prime pagine per il Papa

Il domenicale romando “Le Matin dimanche” scrive che “l’atleta di Dio ha reso il suo ultimo sospiro”, mentre il “SonntagsBlick” annuncia la morte di “un grande Papa”. Il giornale svizzero tedesco si sofferma con il cardinale elvetico Georges Cottier, teologo alla Casa Pontificia per 15 anni.

Sulle pagine del settimanale di Zurigo “NZZ am Sonntag”, il vescovo di Coira Amedeo Grab si ricorda di “una figura d’eccezione”, mentre la “SonntagsZeitung” solleva qualche critica al Vaticano, reo di aver “rivelato, senza scrupoli, i dettagli medici del Papa”.

Sempre sulla “SonntagsZeitung”, il teologo Hans Küng afferma che sebbene l’impegno di Papa Wojtyla sia incontestato, il suo decesso lascia la Chiesa in una crisi di fiducia e di speranza. Küng, noto per il suo parlare franco, aggiunge che “la politica interna del Papa polacco è stata calamitosa”, ricordando in particolare la nomina di vescovi mediocri e a volte incapaci.

In Italia, il “Corriere della sera” – ricordando l’ultima frase pronunciata dal Papa (“Grazie ai giovani”) – pubblica in prima pagina una foto di Giovanni Paolo II mentre accarezza la fronte di un neonato.

Fatto insolito, il quotidiano “La gazzetta dello sport” apre con un avvenimento non sportivo: la copertina annuncia infatti che “alla morte del Papa segue il tempo del silenzio”.

Avvocato della pace

Nel suo messaggio rivolto alla nazione, il presidente polacco Aleksander Kwasniewski ha dichiarato che “ci ha lasciato un grande Papa, il più eminente dei nostri connazionali, il padre di noi tutti, credenti e non credenti, fedeli di diverse religioni”.

Lech Walesa, l’ex presidente della Polonia, ha affermato che “ci sarebbe molto bisogno che Giovanni Paolo II restasse ancora con noi, che ci patrocinasse, ci desse lezioni e avvertimenti, dal momento che la nuova epoca che si apre è quella dei contestatori della globalizzazione e dell’Unione europea.

“Profondamente rattristato”, il segretario generale dell’ONU Kofi Annan ha invece lodato la memoria di un “infaticabile avvocato della pace”. Per il presidente americano Geroge W. Bush, “la Chiesa cattolica ha perso il suo pastore e il mondo ha perso un difensore delle libertà umane”.

Il presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi ha reso omaggio alla “difficile e instancabile lotta” che Giovanni Paolo II ha “condotto senza tregua contro tutte le forme di totalitarismo, di violenza e di oppressione in nome dei valori della Chiesa cattolica”.

Il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso ha dal canto suo salutato il “ruolo storico di Giovanni Paolo II nella riunificazione dell’Europa”.

Lutto nazionale

“L’Italia è in lutto e piange il Papa”, ha dichiarato il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Tre giorni di lutto nazionale sono stati decretati.

Tre giorni anche in Portogallo e in Cile, quattro in Costa Rica. In Polonia, il lutto durerà fino ai funerali.

Anche Fidel Castro ha decretato tre giorni di lutto nazionale per la morte di Giovanni Paolo II, definito “un amico di Cuba” dopo la sua storica visita asull’isola caraibica nel 1998.

I messaggi da Israele e Palestina

Il ministro degli esteri israeliano Sylvan Shalom ha fatto sapere che “Israele, il popolo ebraico e il mondo intero hanno perso un grande campione della riconciliazione e della fratellanza tra le religioni”.

Il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen si è detto dispiaciuto per la morte di Giovanni Paolo II, il quale “ha consacrato la sua vita alla difesa della giustizia per tutti”.

Messaggi di cordoglio sono giunti anche dall’Australia, Nuova Zelanda, dal continente asiatico – compresa la Chiesa cattolica cinese – dal mondo arabo, dall’Africa e da tutti i paesi dell’America latina.

swissinfo e agenzie

Il Papa ha effettuato due visite ufficiali in Svizzera, nel 1984 e nel 2004.
Nel 1982 aveva però già trascorso pochi minuti a Ginevra.
Secondo l’Ufficio federale di statistica, nel 2000 il 41,8% dei cittadini elvetici era di religione cattolica.
Circa 100 guardie svizzere sono responsabili della sicurezza in Vaticano.

Fina alla nomina del nuovo Papa, la Chiesa cattolica sarà retta da una congregazione di cardinali, che si riunirà per la prima volta lunedì.

L’incarico più importante concerne la decisione del giorno e dell’ora in cui si svolgeranno i funerali di Giovanni Paolo II, la cui salma sarà esposta al pubblico nella Basilica di San Pietro.

Il Conclave, un’assemblea di cardinali composta da un massimo di 120 membri, deciderà in seguito il nome del prossimo Papa.

Intanto, la prima messa domenicale del dopo Wojtyla ha riunito circa 200’000 persone in piazza San Pietro.

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