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Swatch si rivolge a TAF dopo decisione COMCO su movimenti meccanici

La sede principale di ETA a Grenchen (SO). Keystone/GAETAN BALLY sda-ats

(Keystone-ATS) Swatch si è rivolgeta al Tribunale amministrativo federale (TAF) dopo la decisione provvisoria di dicembre della Commissione della concorrenza (COMCO) di vietare alla filiale ETA di continuare a fornire movimenti meccanici di orologi a terzi fino all’estate 2020.

Il gruppo ha inoltrato un ricorso il 20 gennaio, ha indicato oggi Swatch Group all’agenzia finanziaria AWP confermando una notizia della “Neue Zürcher Zeitung”. L’azienda vuole tornare a decidere autonomamente e liberamente a quali clienti ETA, attiva anche in Ticino, fornisce i movimenti meccanici.

La corte dovrà chiarire se le misure imposte dalla COMCO – che voleva imporre il divieto di fornitura a terzi a partire da gennaio – siano nulle. Ma la questione è soprattutto di sapere se l’effetto sospensivo del reclamo di Swatch possa essere ripristinato in maniera superprovvisionale (una misura cautelare senza ascolto della parte avversa). In dicembre l’autorità di vigilanza aveva infatti negato l’effetto sospensivo ad eventuali ricorsi. Se non lo avesse fatto le sue misure provvisorie sarebbero immediatamente state abrogate.

La COMCO ha tempo fino al 25 febbraio per prendere posizione dinanzi al TAF in particolare su questo tema, ha spiegato il direttore della Commissione Patrik Ducrey all’AWP. Non è ancora chiaro entro quando i giudici sangallesi prenderanno una decisione.

L’inizio della vicenda risale già a qualche anno fa: nel 2013 la COMCO aveva concluso un accordo con il Gruppo Swatch per evitare una posizione dominante sul mercato di ETA, costringendola a consegnare determinati quantitativi di movimenti anche ai produttori rivali. Tale intesa, che scadeva a fine 2019, prevedeva una riduzione graduale dei quantitativi forniti. L’idea era quella di permettere l’emergenza di un valido concorrente. Swatch sperava di poter tornare a fare affari con chi volesse a partire dal gennaio 2020.

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