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Seul: inviato a Pyongyang se stop provocazioni

Moon Jae-in pronto a mandare un inviato in Corea del Nord KEYSTONE/AP POOL AFP/JUNG YEON-JE sda-ats

(Keystone-ATS) Il presidente sudcoreano Moon Jae-in prenderà in considerazione l’ipotesi di mandare un inviato speciale a Pyongyang se il Nord metterà fine alle sue provocazioni.

In un messaggio trasmesso dalle tv di Seul, in occasione dei primi 100 giorni di insediamento alla presidenza, Moon ha spiegato che il dialogo intercoreano può esserci solo se finiscono test nucleari e missilistici. ”Nessuna guerra ci sarà sulla penisola”, ha poi ribadito il presidente, ricordando l’impegno Usa a non prendere alcuna azione militare senza il consenso di Seul.

”Dico questo con fiducia: non ci saranno mai più guerre sulla penisola coreana”, ha rilevato Moon nell’evento, comprensivo di conferenza stampa, per rimarcare i primi 100 giorni alla Blue House. ”Gli Usa e anche il presidente Donald Trump hanno convenuto di discutere qualsiasi opzione prendano con la Corea del Sud, a prescindere dal loro genere”.

Moon, le cui parole seguono l’aspro scontro verbale tra il Nord e Trump, tra le minacce di lancio di missili contro l’isola di Guam e il messaggio di ”fuoco e furia” contro Pyongang, ha osservato che le affermazioni del tycoon erano più finalizzate a far salire la pressione sul Paese comunista che a segnalare l’imminente azione militare. ”Gli Usa puntavano a spingere al massimo il pressing attraverso l’ultima risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu”. Allo stesso tempo, ”guardavano a misure unilaterali e credo che Trump puntasse a premere sulla Corea del Nord mostrando un solida determinazione. Non credo abbia mostrato la sua determinazione prendendo azioni militari”.

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