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Putin accolto da eroe in Serbia, accordi e bagno di folla

La stretta di mano fra il presidente russo Vladimir Putin e quello serbo Aleksandar Vucic. KEYSTONE/AP POOL EPA/MAXIM SHIPENKOV sda-ats

(Keystone-ATS) Un grandioso bagno di folla, con almeno 120 mila persone accorse per acclamarlo davanti alla cattedrale ortodossa di San Sava, ha concluso in serata la breve ma intensa visita di Vladimir Putin a Belgrado.

Una visita durata poche ore ma che è servita a rafforzare ulteriormente i rapporti, già solidi e stretti, tra Russia e Serbia, principale alleato di Mosca nei Balcani. Quella riservata al presidente russo a Belgrado è stata un’accoglienza straordinaria e al tempo stesso impensabile in una qualsiasi altra capitale europea, a dimostrazione della enorme popolarità di cui godono tra i serbi la Russia e il leader del Cremlino.

Non solo per la storica vicinanza spirituale, religiosa e linguistica tra i due Paesi slavi, ma anche per la ferma posizione di Mosca a sostegno dell’integrità territoriale della Serbia, contro l’indipendenza del Kosovo. Un’amicizia quella fra Serbia e Russia che i due presidenti – Putin e il collega Aleksandar Vucic – hanno confermato nei colloqui odierni, caratterizzati da grande cordialità e simpatia, con parole di reciproca stima e apprezzamento.

Neutrale sul piano militare, la Serbia ha l’obiettivo strategico di aderire all’Unione europea. Ma il presidente Vucic non si stanca di ribadire che Belgrado intende comunque mantenere i suoi stretti rapporti di amicizia con Mosca, rifiutandosi di unirsi al fronte occidentale sulle sanzioni alla Russia per la crisi ucraina. A testimoniare l’importanza delle breve visita di Putin, sono stati firmati 21 tra accordi e protocolli bilaterali.

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