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Procura tedesca incrimina svizzero per spionaggio

Uno svizzero incriminato per spionaggio in Germania (archivio) KEYSTONE/dpa/Wolfgang Kumm sda-ats

(Keystone-ATS) La Procura federale tedesca ha formalmente incriminato uno svizzero di 54 anni, detenuto in Germania dall’aprile scorso, per sospetta “attività di agenti segreti”. Ne dà notizia una sua nota diramata oggi a Karlsruhe.

Stando all’accusa, l’uomo è sospettato di aver spiato, su mandato dei servizi segreti svizzeri, per lo meno da luglio 2011 a febbraio 2015 l’amministrazione delle finanze del Nordreno-Vestfalia e alcuni suoi dipendenti.

Questi ultimi cercavano di raccogliere dati su clienti tedeschi di banche svizzere, eventuali evasori fiscali. Il caso è legato all’acquisto in Germania di CD contenenti dati bancari elvetici.

All’inizio di luglio 2011 al più tardi, l’accusato, Daniel M., avrebbe ricevuto dai responsabili dei servizi segreti elvetici l’incarico di ottenere informazioni sul modo di operare delle autorità fiscali tedesche in relazione all’acquisto di CD contenenti dati rubati, precisa l’atto d’accusa.

In un primo momento l’uomo avrebbe ottenuto i dati personali di tre ispettori fiscali del Nordreno-Vestfalia. Per questo – sostiene la Procura tedesca – ha ricevuto quasi 13.000 euro, di cui circa 10.000 sono andati ad un suo collaboratore tedesco.

Sempre secondo la Procura federale, le informazioni raccolte hanno permesso alle autorità svizzere di aprire un procedimento penale contro tre funzionari del fisco tedesco in relazione all’acquisto di CD. In maggio, l’Autorità di vigilanza sul Ministero pubblico della Confederazione (AV-MPC) era invece giunta alla conclusione che la Procura federale aveva aperto il procedimento – sfociato in un mandato d’arresto nel marzo 2012 – senza la partecipazione, o collaborazione, del Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC, l’intelligence elvetico).

Successivamente – scrive ancora la Procura tedesca – lo svizzero ha reclutato una “fonte” d’informazione in seno all’amministrazione fiscale del Nordreno-Vestfalia, che non è stata ancora identificata. L’onorario promesso era di 90.000 euro, ma il pagamento è stato di 60.000 euro. L’accusato e il suo collaboratore tedesco hanno tenuto per sé 10.000 euro ciascuno. Altri 40.000 euro sono andati a persone finora non identificate, precisa l’atto d’accusa, consegnato l’8 agosto all’Oberlanddesgericht (alta corte regionale) di Francoforte, dove Daniel M. era stato arrestato il 28 aprile scorso.

In Germania, secondo l’articolo 99 del codice penale, l'”attività di agenti segreti” (geheimdienstliche Agententätigkeit) di cui il 54enne è formalmente accusato è passibile di una pena detentiva fino a cinque anni o di una pena pecuniaria.

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