Prospettive svizzere in 10 lingue

PPD: due “sì” e un “no” per le votazioni del 17 maggio

I delegati del PPD hanno preso posizione sulle votazioni federali del 17 maggio. KEYSTONE/GIAN EHRENZELLER sda-ats

(Keystone-ATS) I delegati del PPD, riuniti oggi nella capitale turgoviese Frauenfeld, hanno preso posizione sulle votazioni federali del 17 maggio. L’iniziativa “Per un’immigrazione moderata” viene nettamente respinta, mentre la base del partito approva gli altri due oggetti.

Il testo UDC è stato bocciato con 159 voti a 10 e due astenuti. In caso di approvazione da parte dei cittadini, le autorità avrebbero un anno di tempo per negoziare la fine della libera circolazione delle persone. Se non si dovesse trovare una soluzione, il Consiglio federale dovrebbe uscire dall’intesa nel mese successivo, col rischio di far cadere l’insieme degli accordi bilaterali.

Con 141 voti contro 21 e dieci astensioni i delegati PPD hanno invece accettato la modifica di legge per il trattamento fiscale delle spese per la cura dei figli da parte di terzi. La riforma mira a deduzioni più elevate per le famiglie che ricorrono alla custodia da parte di terzi (25’000 franchi contro i 10’100 attuali). Il referendum contro la nuova norma è stato lanciato dal PS.

Sempre a larga maggioranza, con 144 voti contro 21 e sei astensioni, i delegati raccomandano di votare a favore della revisione della legge sulla caccia. L’obiettivo è quello di regolare determinate specie e prevenire i danni o i pericoli per l’uomo. Gli abbattimenti individuali mirati sarebbero permessi. Ad opporsi sono le organizzazioni animaliste.

Pfister vuole restare

Il presidente Gerhard Pfister ha dal canto suo annunciato l’intenzione di ricandidarsi alla guida del partito a giugno e restare in sella fino alle elezioni del 2023.

Il 57enne del canton Zugo è tornato sulle elezioni federali dello scorso autunno e sulla perdita – al secondo turno – dei due seggi del suo partito al Consiglio degli Stati, tra cui quello dell’ormai ex “senatore” ticinese Filippo Lombardi. “Le elezioni del 2019 hanno dimostrato ancora una volta in modo evidente che nessun partito è immune dall’avere anche solo presumibilmente seggi davvero sicuri”.

Il 2020 sarà l’anno delle riforme interne, che secondo Pfister sono necessarie se il PPD vuole crescere come partito. “Nel 2019 siamo rimasti stabili, ma nel 2023 dobbiamo guadagnare terreno”, ha detto.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR