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Onda viola in Svizzera: centinaia di migliaia in piazza per donne

Piazza federale invasa dalle manifestanti. KEYSTONE/PETER KLAUNZER sda-ats

(Keystone-ATS) Un’ondata viola ha investito oggi la Svizzera: centinaia di migliaia di persone hanno preso parte alle azioni e alle manifestazioni organizzate in occasione del secondo sciopero nazionale delle donne per rivendicare una vera ed effettiva parità di genere.

Difficile per ora quantificare la partecipazione, che soddisfa tuttavia le aspettative degli organizzatori: questi ultimi miravano per lo meno ad eguagliare il primo sciopero nazionale delle donne del 1991, che aveva richiamato in piazza circa mezzo milione di persone. “Il 14 giugno 2019 entra nella storia recente della Svizzera come la più grande manifestazione politica. (…) Diverse centinaia di migliaia di donne hanno partecipato alle azioni e agli scioperi odierni”, si legge in una nota diffusa in serata dall’Unione sindacale svizzera.

A Berna, sulla Piazza Federale, cuore pulsante del “movimento lilla”, le persone erano nel pomeriggio quasi 40mila, munite di magliette, foulard e striscioni color lilla. Stando agli organizzatori con la chiusura dei negozi e degli uffici l’affluenza ha raggiunto in serata le 60mila presenze. Partito alle 17.30 dalla piazza antistante il Parlamento, il rumoroso e festante corteo viola, lungo oltre due chilometri, ha impiegato più di un’ora per sfilare nelle vie del centro storico della città federale.

A Zurigo la marcia in favore delle donne ha richiamato circa 70mila persone secondo gli organizzatori, a Basilea circa 40mila, mentre a Lucerna i partecipanti erano diverse migliaia. Molti i sostenitori della causa femminile accorsi anche Romandia: quasi 40mila a Losanna, oltre 12mila a Ginevra e a Friburgo, e poi ancora ondate del movimento lilla a Bienne, Neuchâtel, Delémont e in altre cittadine d’oltre Sarina.

In Ticino il sindacato Unia riferisce di circa 10mila manifestanti a Bellinzona, a cui si aggiungono le persone che hanno partecipato alle innumerevoli iniziative indette in tutto il territorio cantonale da collettivi ed organizzazioni femminili. Due pullman, partiti da Mendrisio e da Locarno, hanno percorso le strade del cantone portando le scioperanti a Bellinzona, dove alle 17.30 si è tenuta la grande manifestazione in Piazza del Sole.

Stamane alle 11.00 a Berna vi è stato il primo momento “ufficiale”: la consigliera federale Viola Amherd e la presidente del Consiglio nazionale Marina Carobbio sono apparse sul selciato davanti a Palazzo federale, accompagnate da altre rappresentanti politiche quali la presidente dei Verdi Regula Rytz (BE), Isabelle Moret (PLR/VD), Edith Graf-Litscher (PS/TG), Margret Kiener Nellen (PS/BE) e Yvonne Feri (PS/AG). La folla presente le ha accolte con rumoroso entusiasmo. La presidente del Consiglio nazionale aveva deciso la scorsa settimana la sospensione, poco prima delle 11.00, della seduta della Camera del popolo per consentire alle parlamentari di partecipare brevemente alla manifestazione. Iniziativa che non ha mancato di suscitare le ire di alcuni parlamentari dell’area borghese.

Innumerevoli le iniziative nel resto del paese, da quelle più intime tra le quattro mura domestiche – astensione dai lavori casalinghi e panni viola stesi al sole – a quelle ufficiali, quali l’incontro sulla Piazza federale, passando per le attività organizzate dai vari collettivi, dalle scuole, dalle chiese, da sindacati e da diverse associazioni. Pause caffè, pranzi in compagnia, passeggiate, workshop di danza, momenti di incontro, di discussione e di condivisione. Proiezioni di film, letture e comizi.

Nel pomeriggio poi, ovunque, sono iniziate le manifestazioni: le donne intenzionate a scioperare sono state invitate a interrompere il loro lavoro alle 15.24 – quando, stando alle statistiche sul divario salariale con gli uomini, avevano terminato il tempo di lavoro retribuito su una giornata di 8 ore – e a unirsi ai cortei.

Le prime azioni si erano già tenute allo scoccare della mezzanotte: a Losanna diverse “guardiane” hanno sostituito il collega maschio che per tradizione annuncia l’ora agli abitanti dalla torre della cattedrale. A Basilea il logo dello sciopero è stato proiettato sulla torre Roche, il più alto grattacielo della Svizzera. In diverse città alle prime luci dell’alba è iniziata la distribuzione di volantini con le rivendicazioni.

Anche giornali e siti di informazione hanno dedicato oggi pagine e articoli allo sciopero della donne. Diversi quotidiani svizzeri, fra cui La Regione, hanno tinto la testata di viola o pubblicato in prima pagina i simboli del movimento.

L’evento ripropone dopo quasi trent’anni i temi della prima ‘grève des femmes’ nazionale, tenutasi nel 1991. Quella di allora fu la più grande manifestazione di piazza nella storia elvetica, con oltre 500.000 donne che abbandonarono il loro posto di lavoro per protestare contro la discriminazione. In tante ritengono che – anche se alcune cose sono cambiate – da allora siano stati fatti pochi progressi reali.

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