Prospettive svizzere in 10 lingue

No Billag: annunci pubblicitari in giornali nella media

Il numero di annunci pubblicitari nei giornali sull'iniziativa "No Billag" è nella media. KEYSTONE/JEAN-CHRISTOPHE BOTT sda-ats

(Keystone-ATS) Il numero di annunci pubblicitari nei giornali sull’iniziativa “No Billag” è nella media. Si constata tuttavia una netta differenza a livello regionale: le inserzioni riguardano soprattutto le zone delle minoranze linguistiche.

Fino al 21 febbraio, 11 giorni prima del voto del 4 marzo, sono stati pubblicati 310 annunci nei 52 mezzi stampa esaminati, contro la media di 282 per le 48 campagne di votazioni federali osservate dal 2013. È quanto rivela uno studio pubblicato oggi da Année politique suisse (APS), un dipartimento dell’Istituto di scienze politiche dell’Università di Berna.

Se fin’ora vi è stata una campagna relativamente tiepida a livello di annunci, l’intensità è risultata più elevata nelle redazioni sui cosiddetti social media. La propaganda è iniziata piuttosto presto ed è stata caratterizzata da numerosi articoli redazionali nonché da dibattiti virulenti su reti sociali come ad esempio Twitter, constatano i ricercatori.

Differenze sono emerse nelle regioni linguistiche. In Svizzera tedesca vi sono stati 133 annunci (35 a favore dell’iniziativa e 98 contro). Da precisare è che questa categoria tiene in considerazione le pubblicità dei giornali in lingua tedesca, ad eccezione di quelli dei Grigioni. Quest’ultimo cantone ha registrato 30 annunci (3 pro e 27 contro). In generale, i giornali in lingua italiana hanno contato 67 annunci (58 pro e 9 contro), mentre in Romandia, la stampa in francese, 62 (nessuno a favore).

Complessivamente, 196 annunci sono stati per un “no” all’iniziativa – che chiede l’abolizione del canone radio televisivo – e 96 per un “sì”. A queste cifre si aggiunge una ventina di pubblicità “neutre”, che annunciavano ad esempio un dibattito.

La campagna si è concentrata molto su alcune regioni: gli oppositori si sono particolarmente attivati nei Grigioni, in Svizzera romanda e orientale. I fautori del testo hanno dal canto loro investito molto in Ticino.

In Romandia e nei Grigioni, vi sono forti timori di perdere la diversità mediatica nelle proprie lingue, nel caso in cui l’iniziativa venisse accettata. In Ticino, l’enorme squilibrio a favore degli annunci a difesa del testo (58-9) si spiega in parte per l’attivismo del giornale della Lega, il Mattino della domenica, che ha pubblicato 31 annunci per un “sì” a “No Billag”.

In Ticino vi sono però anche altri fattori che possono giocare un ruolo, tra questi la tentazione di esprimere un voto di protesta contro la SSR o contro lo Stato, osservano gli autori dello studio. Ad ogni modo, gli annunci a favore dell’iniziativa si concentrano su questi temi. Da notare sono anche i pochi annunci pubblicitari apparsi nei cantoni svizzero tedeschi più popolati (Zurigo, Berna e Argovia).

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

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