Prospettive svizzere in 10 lingue

Mandato di comparizione per Steve Bannon, Trump trema

Steve Bannon. KEYSTONE/EPA/JIM LO SCALZO sda-ats

(Keystone-ATS) Nelle indagini sul Russiagate è l’ora di Steve Bannon. L’ex stratega della Casa Bianca, che Donald Trump ha prima voluto al suo fianco e poi ha ripudiato, dovrà testimoniare davanti a un gran giurì sui possibili legami tra l’entourage del tycoon e la Russia.

Il mandato di comparizione – sottolinea il New York Times – è il primo spiccato dal procuratore speciale Robert Mueller, che coordina le indagini dell’Fbi, ed è stato recapitato la scorsa settimana al controverso personaggio accusato in passato di razzismo e antisemitismo.

La figura di Bannon diventa dunque sempre più centrale nell’inchiesta dopo le ricostruzioni attribuitegli nel libro di Michael Wolff ‘Fire and Fury’. Racconti sulle lotte intestine all’interno della Casa Bianca di Trump che hanno fatto infuriare il presidente americano.

Non a caso questi ha deciso di tagliare tutti i ponti con quello che fino a qualche tempo fa era uno degli uomini e dei consiglieri più fidati. E che mandò via dalla Casa Bianca quasi costretto, prendendo atto del fatto che Bannon era oramai in rotta di collisione col resto del suo staff, mal sopportato soprattutto dal genero Jared Kushner e dalla figlia Ivanka Trump.

A nulla sono valse le scuse che Bannon ha presentato al presidente per averlo etichettato – come scrive Wolff – come un’idiota. E per aver descritto Ivanka ‘stupida come un mattone’. Abbandonato da tutti i suoi sostenitori e finanziatori, l’ex stratega è stato silurato anche da Breitbart, il magazine online che ha sempre considerato come una sua creatura e che è stato costretto dolorosamente a lasciare.

In particolare gli investigatori voglio sapere di più da Bannon sull’incontro alla Trump Tower dell’agosto del 2016, quando un’avvocatessa russa che millantava di avere ‘materiale scottante’ contro Hillary Clinton fu ricevuta da alcuni responsabili della campagna di Trump, tra cui Donald Trump Junior e Paul Manafort.

Un incontro che nel libro Bannon definisce come ‘sovversivo’. Secondo alcune fonti del New York Times, la decisione di Mueller di inviare un mandato di comparizione davanti a un gran giurì potrebbe essere in realtà una mossa tattica per fare pressione su Bannon e convincerlo a cooperare, sedendosi con gli investigatori per una chiacchierata-interrogatorio più ‘informale’.

Cosa che inevitabilmente preoccupa la Casa Bianca, che teme un atteggiamento di rivalsa, se non vendicativo, da parte dell’ex stratega. Che intanto, nelle ultime ore, è stato ascoltato a porte chiuse anche dalla commissione intelligence della Camera.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR