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Malaria: IRB di Bellinzona scopre anticorpi che bloccano malattia

Antonio Lanzavecchia. KEYSTONE/TI-PRESS/GABRIELE PUTZU sda-ats

(Keystone-ATS) Un gruppo di ricercatori dell’Istituto di ricerca in biomedicina (IRB) di Bellinzona ha scoperto un nuovo tipo di anticorpi che bloccano il parassita della malaria nella fase iniziale dell’infezione conferendo quindi una immunità sterilizzante.

Si tratta di un risultato “molto incoraggiante per lo sviluppo di un vaccino efficace su vasta scala”, afferma in un comunicato dell’IRB Luca Piccoli, uno dei principali autori della ricerca, a cui ha partecipato anche l’Istituto tropicale e di salute pubblica (Swiss TPH) di Basilea.

Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Nature Medicine, ha rilevato che alcuni anticorpi riconoscono una nuova porzione della proteina di superficie dei parassiti iniettati dalle zanzare. Questa nuova regione della proteina non era stata inclusa nell’attuale vaccino (RTS,S), il quale purtroppo ha solo una modesta efficacia nel prevenire l’infezione. Gli anticorpi in questione si legano ai parassiti, detti anche sporozoiti, e subito hanno su di loro potenti effetti neutralizzanti.

Questa capacità può quindi essere sfruttata per produrre un vaccino di seconda generazione contro la malaria: un vaccino in grado di bloccare l’infezione sul nascere che ha il potenziale di debellare la malaria.

“La scoperta di questi anticorpi suggerisce che questo obiettivo è ora a portata di mano”, spiega Antonio Lanzavecchia, direttore dell’IRB e coordinatore dello studio. “Questo – sottolinea – è stato un lavoro di squadra avviato da un team svizzero con competenze nella biologia degli anticorpi e negli studi clinici. Il nostro obiettivo ora è produrre un vaccino in grado di indurre questi potenti anticorpi neutralizzanti”.

Il parassita Plasmodium falciparum, che causa la forma più grave e mortale della malaria, è responsabile di circa 400’000 morti all’anno. La zanzara inietta un piccolo numero di parassiti (da 10 a 100). Questi, detti anche sporozoiti, raggiungono rapidamente il fegato dove si espandono e danno luogo a una infezione dei globuli rossi. Gli anticorpi possono quindi proteggere a due livelli: nella fase iniziale, bloccando gli sporozoiti, e nella fase acuta della malattia, bloccando i globuli rossi infetti.

Lo stesso team svizzero aveva riferito, in due lavori pubblicati in precedenza sulla prestigiosa rivista Nature, un nuovo meccanismo molecolare che genera anticorpi ad ampio spettro in grado di legare i globuli rossi infetti dal parassita e quindi di tenere sotto controllo l’infezione.

Lo studio pubblicato ora è stato realizzato in collaborazione con ricercatori dello Scripps Research Intitute di La Jolla (California) e del Center for Infectious Disease Research a Seattle (Stato di Washington).

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