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La popolazione di lupi cresce rapidamente nelle Alpi

Un lupo in Vallese KEYSTONE/MARCO SCHMIDT sda-ats

(Keystone-ATS) La popolazione di lupi nella regione alpina è cresciuta di quasi un terzo in un anno. Secondo l’ultima valutazione del Gruppo Lupo Svizzera (GLS), tra il maggio del 2017 e l’aprile di quest’anno, 98 branchi vivevano nei Paesi alpini, quattro dei quali in Svizzera.

Si tratta di un aumento di 23 gruppi (tre o più animali sono considerati branco) rispetto all’anno precedente, precisa oggi GLS sul suo sito web.

In base ai dati di monitoraggio provenienti da diversi paesi e cantoni, si valuta che nel 2017-18 nella regione alpina vivevano da 800 a 1000 lupi, di cui da 30 a 40 animali in Svizzera.

Secondo il GLS, nei prossimi anni il numero di lupi in Svizzera dovrebbe aumentare di più rispetto a quanto avvenuto finora. La crescita attuale è nettamente superiore alla media a lungo termine, che si situa tra il 10 e il 15% nella regione alpina. La popolazione di lupi è ora in fase di crescita esponenziale.

La distribuzione dei branchi è finora concentrata nelle Alpi sudoccidentali francesi e in Italia, ma è arrivata fino in Svizzera. Si stima che in Francia ci siano 57 gruppi, di cui quattro si spostano anche in Italia, dove vivono 40 branchi. In Slovenia è stata accertata la presenza di uno solo.

In Svizzera se ne contano quattro: due in Vallese, uno in Ticino e uno nei Grigioni. In quest’ultimo cantone potrebbe essersi formato un secondo branco nei pressi della località di vacanza di Flims. Finora non ci sono però ancora prove certe.

Un netto aumento del numero di branchi di lupi nelle Alpi orientali si è riscontrato in Veneto, dove si sta apparentemente formando una nuova popolazione. La presenza di diverse coppie nell’anno biologico passato è indicativa di questa evoluzione. Nell’arco alpino italiano il grande predatore era finora concentrato in Liguria e Piemonte.

In Europa occidentale, il lupo è stato quasi completamente sterminato nel XX secolo. I primi lupi sono tornati in Svizzera nel 1995. Per procurarsi cibo attaccano sempre più sovente animali da reddito quali le pecore. Ciò porta regolarmente a conflitti con i contadini e a volte all’autorizzazione di uccidere il predatore.

La Confederazione vorrebbe non fosse più “rigorosamente protetto” in Europa, ma solo “protetto”. Il Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC) ha presentato alla Convenzione di Berna una richiesta di declassamento del predatore. La decisione in merito è prevista per questo mese.

Se la proposta fosse approvata, il lupo rimarrebbe protetto ma gli Stati firmatari avrebbero un maggiore margine di manovra nel caso di attacchi al bestiame. Rimarrebbe però l’obbligo di regolamentare per legge le misure di protezione e di intervento nonché di controllare la popolazione di lupi con programmi nazionali.

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