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Italia: salma Montale a rischio sfratto. Firenze “resterà”

Una foto di Eugenio Montale risalente al 1976 KEYSTONE sda-ats

(Keystone-ATS) Concessione del loculo scaduta, da otto anni. Con possibilità di “sfratto” in caso di mancato rinnovo e il rischio di finire nell’ossario comunale. È quanto sembrava doversi paventare per i resti di Eugenio Montale, sepolto nel cimitero, di San Felice a Ema a Firenze.

È nella città sull’Arno dove il premio Nobel della letteratura, nato a Genova esattamente 123 anni fa, il 12 ottobre 1896, soggiornò a lungo e dove riposa dall’anno della sua morte, avvenuta nel 1981, insieme alla moglie Drusilla Tanzi.

Ma dopo l’allarme lanciato dal quotidiano online “Nove da Firenze”, Palazzo Vecchio ha rassicurato: le spoglie di Montale resteranno nel cimitero di San Felice a Ema. Sarebbe inoltre già stato pronto a farsene eventualmente carico il Comune di Monterosso al Mare (La Spezia), luogo centrale nella lirica montaliana, dove i Montale avevano una casa di famiglia e dove riposano i resti dei parenti del poeta. E comunque, ha dichiarato il sindaco Emanuele Moggia, “ho avuto conferma da parte di Bianca Montale, nipote ed erede universale del poeta, che la concessione del loculo sarà prolungata sino al 2051”.

Il caso era stato sollevato da “Nove da Firenze” dopo aver scoperto che il nome di Montale figurava nell’elenco, affisso al cimitero, delle bando pubblicato l’anno scorso dal Comune per la conferma delle concessioni scadute per le sepolture a San Felice a Ema. E da quanto pareva nessuno aveva risposto a quest’ultimo invito.

Andrea Vannucci, assessore con delega anche ai cimiteri comunali di Palazzo Vecchio, dopo aver dichiarato che “siamo onorati che il premio Nobel per la letteratura riposi nella nostra città”, ha poi spiegato che il Comune sta verificando le scadenze delle vecchie concessioni cimiteriali in tutti i cimiteri comunali. Per quello di San Felice a Ema “siamo arrivati a controllare le concessioni delle persone morte nel 1978 quindi diversi anni prima” della scomparsa di Montale, risalente all’1981. “Quando arriveremo a quella data contatteremo Bianca Montale”.

“In ogni caso – ha assicurato – ci saremmo adoperati con il sindaco Nardella e la giunta per trovare una soluzione” come “avviene per gli altri personaggi illustri che riposano a San Miniato al Monte. Ci impegneremo – ha concluso – perché le spoglie di Montale continuino ad essere custodite nel loculo che custodisce anche le spoglie della moglie”.

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