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Il turismo degli acquisti va combattuto, commissione

Il consigliere agli Stati Wener Hösli (UDC/GL) KEYSTONE/ALESSANDRO DELLA VALLE sda-ats

(Keystone-ATS) È necessario prendere delle misure per contrastare il mancato guadagno causato dal turismo degli acquisti, che tocca in particolare le zone di frontiera.

Ne è convinta la Commissione dell’economia e dei tributi del Consiglio degli Stati (CET-S), che non esclude la possibilità di intervenire sull’IVA.

La commissione, che ha discusso vari interventi parlamentari e cantonali sull’argomento, attenderà il rapporto del Consiglio federale – previsto per la fine dell’estate prossima – sulle ripercussioni del franco forte sull’IVA e la possibilità di adattare il regime dell’imposta sul valore aggiunto, si legge in un comunicato odierno dei servizi del Parlamento. La CET-S valuterà se presentare un proprio intervento al riguardo, viene precisato.

Di conseguenza, con 7 voti contro 2 e 1 astensione, propone di respingere le mozioni dei consiglieri agli Stati Werner Hösli (UDC/GL) e Peter Hegglin (PPD/ZG). Il primo intende ridurre a 50 franchi il limite di franchigia per l’importazione dagli attuali 300 franchi. Il secondo propone di definire nuove regole con i paesi limitrofi per il rimborso dell’IVA. La commissione non intende inoltre dare seguito all’iniziativa cantonale depositata da San Gallo che mira a far pagare l’IVA in Svizzera per ogni importazione di merce per la quale è previsto il rimborso dell’IVA all’estero.

Tutte queste richieste saranno integrate nell’intervento prospettato dalla CET-S.

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