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CSt: più soldi alle radio e televisioni regionali

La mozione dell'ex consigliere nazionale Christophe Darbellay (PPD/VS) era stata ripresa dal collega Fabio Regazzi (PPD/TI). Keystone/ANTHONY ANEX sda-ats

(Keystone-ATS) La quota del canone radiotelevisivo versata alle emittenti regionali sarà aumentata. Lo ha deciso oggi il Consiglio degli Stati seguendo il Nazionale.

I “senatori” hanno approvato con 39 voti contro 4 e 1 astenuto, una mozione dell’ex consigliere nazionale Christophe Darbellay (PPD/VS), ripresa da Fabio Regazzi (PPD/TI), che chiede di portare dal 4% al 6% la percentuale della tassa di ricezione riversata ai media audiovisivi locali.

La nuova legge sulla radiotelevisione (LRTV) approvata in votazione nel giugno 2015 prevede che le 21 emittenti radiofoniche e le 13 televisioni regionali ricevano una quota compresa tra il 4 e il 6%. Tale percentuale attualmente è ferma al 5% (67,5 milioni di franchi).

Le emittenti regionali hanno assolutamente bisogno di un maggior sostegno per poter adempiere il mandato di prestazioni definito nella loro concessione, sosteneva Darbellay. Considerato che la SSR non si oppone a un aumento della quota del canone a loro versata, è incomprensibile che il Consiglio federale sia contrario a tale incremento, aggiungeva il vallesano.

La consigliera federale Doris Leuthard, invitando il plenum a bocciare la mozione, ha ricordato che è stato lo stesso Parlamento ad approvare nella legge la forchetta del 4-6%. Il governo ha già approvato un aumento al 5% (13,5 milioni in più a radio-tv private), un incremento al limite massimo previsto dalla LRTV in così poco tempo è però inopportuno, ha sostenuto, invano, la ministra delle comunicazioni.

Il governo avrebbe preferito conservare un margine di manovra per poter introdurre alla fine del 2019 un nuovo sistema di fissazione della quota del canone per le emittenti radiotelevisive locali.

Visto che anche il Nazionale aveva adottato la mozione nel marzo scorso, il governo dovrà portare al 6% la quota del canone radio-tv versata alle emittenti regionali “in tempi brevi”. Le 21 radio e 13 televisioni locali riceveranno così 27 milioni di franchi in più. Tale aumento dovrà avvenire senza aumentare il canone.

A tal proposito, gli Stati oggi hanno respinto tacitamente una mozione dell’ex consigliere nazionale Thomas Maier (PVL/ZH), ripresa da Martin Bäumle (PVL/ZH), che chiedeva al governo di non aumentare la tassa di ricezione radiotelevisiva fino all’entrata in vigore della nuova LRTV. La Camera del popolo l’aveva invece approvata in marzo.

Per la consigliera federale Leuthard, l’atto parlamentare di Maier è completamente inutile: “il governo non ha nessuna intenzione di aumentare il canone, è prevista anzi una sua riduzione al di sotto dei 400 franchi”, ha ricordato la presidente della Confederazione.

Infine, i “senatori” hanno approvato tacitamente un’altra mozione del consigliere nazionale Kurt Fluri (PLR/SO) che chiede alla SSR di collaborare maggiormente con l’industria audiovisiva indipendente, al fine di rafforzare il mercato ed evitare distorsioni.

Il Consiglio federale farà una proposta in tal senso nell’ambito della nuova legge sui media elettronici.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

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