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CSt: approvati primi aiuti; “senatori” meno generosi su asili nido

Il Consiglio degli Stati si è mostrato meno generoso del Nazionale per quanto riguarda gli asili nido, destinando loro un credito d'urgenza di 65 milioni di franchi, anziché 65 milioni come deciso ieri dalla Camera del popolo KEYSTONE/DPA zb/JENS WOLF sda-ats

(Keystone-ATS) È in corso al Consiglio degli Stati il dibattito sui vari crediti proposti dal Consiglio federale per sostenere l’economia duramente toccata dalla crisi del coronavirus.

La Camera dei cantoni si è mostrata meno generosa del Nazionale per quanto riguarda gli asili nido, attribuendo loro 65 milioni di franchi anziché 100 milioni come proposto ieri dal Nazionale.

Questo aiuto dovrebbe consentire agli asilo nido e alle strutture di di custodia extrafamigliare di compensare i contributi che i genitori non hanno versato durante il periodo di semi-isolamento, ha spiegato Peter Hegglin (PPD/ZG) a nome della commissione. Fa parte degli oltre 55 miliardi di crediti urgenti chiesti dal Consiglio federale per limitare gli effetti della crisi sull’economia.

Gli asili nido hanno ricevuto aiuti da parte delle autorità comunali e cantonali, ha replicato il “senatore” Werner Salzmann (UDC/BE). In taluni cantoni, i genitori hanno pagato le fatture nonostante la chiusura delle strutture. A suo avviso, il budget della Confederazione è già sufficientemente colpito dalla crisi per aggiungervi ulteriori oneri.

Tale considerazioni sono state condivise dal ministro delle finanze Ueli Maurer e proprio per questo il Consiglio federale non ha previsto un sostegno alle strutture di custodia extrafamigliare nei suoi crediti urgenti. Non si tratta di sapere se occorre aiutare o meno gli asili nido, ma di determinare chi paga, ha sottolineato Maurer. E spetta ai cantoni farlo, ha aggiunto il consigliere federale. Il Consiglio degli Stati non lo ha seguito e ha accettato, con 25 voti contro 15, un sostegno di 65 milioni di franchi, comunque inferiore ai 100 milioni decisi ieri dalla Camera del popolo.

280 milioni alla cultura

Al pari del Nazionale, gli Stati hanno accordato un credito di 280 milioni per alleviare il mondo culturale (teatri, design, cinema, arti visive letteratura, musica e musei) duramente toccato dalla crisi del coronavirus sotto forma aiuti immediati e indennità.

L’UDC avrebbe auspicato ridurre l’importo delle compensazioni per le imprese e gli attori culturali di 45 milioni di franchi. Pur riconoscendo la loro importanza e loro problemi, Hansjörg Knecht (UDC/AG) ha sottolineato la differenza di trattamento tra i vari settori. La Confederazione non può sostituirsi a un’assicurazione casco totale, ha aggiunto.

Ma, a larga maggioranza, i “senatori” hanno mantenuto il credito di 145 milioni, come fatto ieri dal Nazionale. Hanno anche respinto la proposta di abolire i 25 milioni di aiuti urgenti alla cultura.

5,3 miliardi alle IPG

Altri 5,3 miliardi di franchi sono stati approvati dalla Camera dei cantoni per indennizzare, tramite le Indennità per perdita di guadagno (IPG), quei genitori rimasti a casa per prendersi cura dei figli dopo la chiusura delle scuole e per gli indipendenti la cui attività è stata chiusa dall’esecutivo. Riceveranno l’80% del salario, ma al massimo 196 franchi al giorno.

Potranno beneficiare delle IPG anche gli indipendenti che non sono interessati dal divieto di esercitare un’attività lavorativa se il loro reddito non supera i 90’000 franchi e la loro azienda subisce le conseguenze del coronavirus.

Turismo: 67 milioni

Il Consiglio degli Stati ha anche deciso, con 33 voti voti contro 5, di attribuire un credito di 67 milioni a Svizzera Turismo. Il settore turistico otterrà 27 milioni per compensare con un versamento unico a fondo perso i contributi annui che i diversi fornitori di servizi di Svizzera Turismo (partner regionali, alberghi, impianti di risalita, ecc.) non sono in grado di corrispondere a causa delle attuali difficoltà del settore.

Ulteriori 40 milioni sono destinati a finanziare un’ulteriore campagna di marketing per il periodo 2020-2022 che ha l’obiettivo di stimolare la domanda e promuovere l’offerta nelle varie regioni del Paese (soprattutto in quelle meno popolari).

I dibattiti proseguono.

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