Prospettive svizzere in 10 lingue

Criminalità in calo ma cresce la paura, studio

Secondo uno studio, le Tv private e i partiti di destra aumentano la sensazione di paura di fronte alla criminalità (foto simbolica). KEYSTONE/MARTIN RUETSCHI sda-ats

(Keystone-ATS) Benché in Svizzera la criminalità sia in calo dal 2012, più della metà della popolazione teme il contrario. Secondo gli autori di uno studio, il motivo è da ricercare nel modo di utilizzare i media e nell’orientamento politico delle persone.

Un sondaggio realizzato presso la Scuola universitaria di scienze applicate di Zurigo (ZHAW) ha rivelato che una persona su tre si trova a disagio quando utilizza di notte i mezzi pubblici. Inoltre, una persona su sei porta con sé dello spray al pepe o altri strumenti di difesa.

La sensazione di paura non è tuttavia una conseguenza di esperienze dirette. Il sondaggio mostra in effetti che solo una piccola percentuale degli intervistati ha vissuto episodi di criminalità nei dodici mesi precedenti: il 6% di queste persone ha subito furti, il 2,1% aggressioni, lo 0,4% rapine e lo 0,2% uno stupro.

Più di una persona su dieci ha invece subito danneggiamenti e l’11,5% ha avuto a che fare con la criminalità informatica: il tipo di reato più diffuso in base al sondaggio. Per realizzare l’indagine, i ricercatori diretti da Dirk Baier hanno spedito nella primavera di un anno fa 10’000 questionari a donne e uomini adulti scelti a caso in Svizzera. In totale hanno risposto 2111 persone.

Tv private e partiti di destra aumentano paura

Gli autori hanno confrontato questi risultati con i dati dell’Ufficio federale di statistica (UST) che di fatto dimostrano un calo della frequenza dei reati (vedi https://bit.ly/2kKJxnZ) e hanno provato a fornire delle spiegazioni. Secondo i ricercatori, guardare di frequente canali televisivi privati aumenta la sensazione di paura, mentre la lettura di quotidiani nazionali la riduce.

Anche i partiti di destra fanno leva sul senso di paura: “Più gli intervistati si identificano nella destra, e più è probabile che considerino la criminalità come un problema e chiedano un inasprimento delle pene”, scrive a questo proposito il responsabile dello studio in una nota.

Avversione per chi è diverso

Il sondaggio mette peraltro in risalto un’avversione piuttosto diffusa verso chi è straniero o diverso. Il 51,9% degli intervistati ritiene ad esempio che in Svizzera vivono troppe persone provenienti da altri paesi. Il 27,9% sostiene che i musulmani non dovrebbero essere autorizzati ad immigrare in Svizzera. E il 12% ammette apertamente la propria omofobia.

Altri dati che emergono dal sondaggio: otto svizzeri su dieci pensano che i rapporti sessuali forzati nel matrimonio, la frode fiscale, il taccheggio, la guida sotto l’influsso dell’alcool siano giustamente proibiti. L’aborto e l’abuso di alcol sono invece considerate pratiche tollerabili.

Una percentuale sorprendentemente alta degli intervistati è infine a favore della legalizzazione degli stupefacenti: il 54,1% pensa che fumare cannabis dovrebbe essere legale, mentre il 23,8% ritiene che anche il consumo di cocaina dovrebbe essere consentito.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR