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Crescita PIL: Credit Suisse moderatamente ottimista

Gli economisti di Credit Suisse sono moderatamente ottimisti riguardo alla crescita in Svizzera. KEYSTONE/ENNIO LEANZA sda-ats

(Keystone-ATS) Gli economisti di Credit Suisse sono moderatamente ottimisti riguardo alla crescita in Svizzera, sostenuta dai consumi delle famiglie e dall’immigrazione.

Il franco è però destinato ad apprezzarsi, una situazione per la quale l’industria elvetica è più o meno ben attrezzata.

Gli specialisti della banca hanno mantenuto invariate le loro precedenti stime: secondo la pubblicazione trimestrale “Monitor Svizzera”, il prodotto interno lordo (PIL) dovrebbe espandersi dell’1,5% quest’anno e dell’1,8% nel 2020. Nel 2018 il PIL della Svizzera aveva registrato un’accelerazione del 2,5%.

La crescita sarà sostenuta dai consumi privati (+1,4% in entrambi gli anni), dagli investimenti in beni strumentali (+1,5% e +2,0%) e dalle esportazioni (+2,5% e +3,0%). L’inflazione rimarrà molto contenuta, allo 0,5% nel 2019 e nel 2020, mentre il tasso di disoccupazione dovrebbe ristagnare rispettivamente al 2,4% e al 2,5%.

L’aumento delle abitazioni vacanti nel settore immobiliare dovrebbe pesare sul settore delle costruzioni, mentre la solidità dell’occupazione e la forte dinamica dell’immigrazione sosterrà la spesa privata. Questa tendenza positiva non compenserà tuttavia il rallentamento delle esportazioni, avverte Credit Suisse.

In considerazione del rallentamento dell’economia svizzera e mondiale e delle tensioni geopolitiche, sembra “improbabile a lungo termine” che la Banca nazionale svizzera (BNS) alzi o abbassi i tassi di riferimento.

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