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Coronavirus: Uni Berna partecipa a programma di ricerca europeo

L'Università di Berna partecipa al gruppo europeo di ricerca "EpiPose", che sta studiando la diffusione della Covid-19 e le misure per contenere la pandemia. KEYSTONE/PETER KLAUNZER sda-ats

(Keystone-ATS) L’Università di Berna partecipa al gruppo europeo di ricerca “EpiPose”, che sta studiando la diffusione della Covid-19 e le misure per contenere la pandemia.

Horizon 2020, il programma per la ricerca e l’innovazione dell’Ue, mette a disposizione del progetto un totale di tre milioni di euro, di cui circa mezzo milione per i ricercatori bernesi, il cui compito è di descrivere il corso dell’epidemia, riferisce oggi l’ateneo dalla città federale.

Oltre all’équipe guidata dall’epidemiologo Christian Althaus dell’Istituto di medicina sociale e preventiva di Berna, partecipano al programma triennale anche due università belghe e istituti italiani, olandesi e britannici.

Il team di Althaus sta effettuando analisi statistiche dei dati esistenti e creando modelli con i quali è possibile calcolare vari scenari. I ricercatori stanno attualmente lavorando a un’analisi in tempo reale dei dati per prevedere la situazione in Svizzera per le prossime due o quattro settimane, in particolare per sapere quando ci si può aspettare una diminuzione dei casi di Covid-19 o un ulteriore aumento delle infezioni.

Queste previsioni a breve termine “continueranno ancora per molto tempo ad essere basi importanti per le decisioni, sia per la Svizzera che per gli altri Stati europei”, spiega Althaus in un comunicato. L’epidemiologo non si aspetta che il virus scompaia presto.

L’Uni Bern intende poi usare parte dei fondi europei per creare una banca dati automatizzata in cui si possa accedere agli ultimi risultati della ricerca sul nuovo coronavirus. Mai prima d’ora ci sono state così tante pubblicazioni su una nuova malattia come con la Covid-19, sottolinea.

Altri partner del consorzio “EpiPose” in Belgio e nei Paesi Bassi stanno testando gruppi selezionati per la ricerca di anticorpi contro il coronavirus nel sangue. Nel Regno Unito e in Belgio si sta valutando l’efficacia delle varie misure di contenimento dell’epidemia.

L’obiettivo è di avere, tra uno o due anni, una buona comprensione di ciò che è successo e di ciò che potrebbe accadere, “e non di brancolare nel buio come stiamo facendo ora, almeno in parte”, conclude Christian Althaus.

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