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Cina: la Nato non è stata e non sarà avversario in futuro

Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi KEYSTONE/AP/Andy Wong sda-ats

(Keystone-ATS) La Cina “non è stata e non sarà un avversario della Nato in futuro”: è “disposta a continuare il dialogo sulla base dell’uguaglianza e del rispetto reciproco per promuovere lo sviluppo sano e stabile delle relazioni bilaterali”.

Il ministro degli Esteri Wang Yi, in un video colloquio con il segretario generale Jens Stoltenberg avuto ieri, ha detto, secondo una nota del ministero degli Esteri cinese, che “non è necessario che la regione Asia-Pacifico stabilisca alcun nuovo blocco militare, né dovrebbe esserci scontro istigato tra i principali Paesi o che si formi una ‘piccola cerchia’ mirata a incitare una nuova Guerra Fredda”.

Negli ultimi anni, alcuni Stati membri della Nato hanno inviato navi da guerra e aerei ad attività intorno alla Cina, ma l’Alleanza “dovrebbe aderire alla sua posizione geografica originaria e svolgere un ruolo costruttivo nello sviluppo pacifico e stabile della regione”, ha aggiunto Wang, ricordando che Pechino “persegue fermamente una politica nazionale difensiva”, aderisce sempre allo sviluppo pacifico, non cerca l’egemonia, non si espande, non cerca una sfera di influenza ed è disposta a condividere i dividendi dello sviluppo con altri Paesi.

Sia la Cina sia la Nato concordano sul fatto che il dialogo e gli scambi dovrebbero essere rafforzati per migliorare la comprensione reciproca e la chiave per far progredire i rapporti “è risolvere il problema della comprensione reciproca, trattarsi l’un l’altro in modo razionale e obiettivo, non ascoltare false informazioni e non essere confusi da bugie e voci”.

Stoltenberg, sempre secondo il ministero degli Esteri cinese, ha affermato che la Cina è un’importante forza globale e che la Nato non la considera un avversario, essendo disposta a sviluppare una relazione costruttiva “sulla base del rispetto reciproco e senza precondizioni”.

Le parti hanno anche scambiato opinioni su questioni di interesse comune come la situazione in Afghanistan, oltre a giudicare positivo il colloquio, facendo per il futuro un “buon uso del meccanismo di dialogo stabilito” e promuovendo la cooperazione nei settori dell’antiterrorismo, della lotta alla pirateria, sulle questioni legate a Internet e sul mantenimento della pace internazionale.

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