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Cile: “Coprì gli abusi”, si dimette l’arcivescovo di Santiago

Citato in giudizio per aver coperto alcuni casi di pedofilia, oggi l'arcivescovo di Santiago, Ricardo Ezzati Andrello, ha rassegnato le dimissioni. KEYSTONE/EPA EFE/ALBERTO VALDAS sda-ats

(Keystone-ATS) Soltanto 24 ore fa è stato citato in giudizio per aver coperto alcuni casi di pedofilia e oggi l’arcivescovo di Santiago, Ricardo Ezzati Andrello, ha rassegnato le sue dimissioni, accolte da papa Francesco.

Una decisione arrivata nel giorno in cui il Vaticano ha inviato al ministero degli Esteri cileno un copioso dossier sui numerosissimi casi di abusi su minori da parte di ecclesiastici accertati nel Paese sudamericano. Secondo l’Ufficio del Pubblico ministero cileno sono 158 i casi denunciati in cui sono coinvolte 219 persone indagate e 241 vittime.

Ezzati, di origine italiane ma naturalizzato cileno, è accusato di aver insabbiato tre casi di violenze commessi da rappresentanti del clero: quelli di Oscar Munoz, Jorge Laplagne e Tito Rivera. Accuse pesanti che hanno portato lo scorso gennaio la Commissione per i diritti umani del Senato cileno ad approvare la revoca della nazionalità cilena concessa per grazia all’arcivescovo, da 9 anni alla guida dell’arcidiocesi di Santiago.

In una dichiarazione, pubblicata anche sul sito ufficiale della diocesi, il cardinale ha spiegato che “due anni, due mesi e 17 giorni fa”, al compimento del 75/mo anno, aveva presentato la rinuncia, come previsto dal diritto canonico. “La mia coscienza è assolutamente tranquilla e serena”, ha ribadito, sottolineando di avere la “coscienza molto tranquilla e serena”.

“Facciamo parte di una Chiesa umiliata e scoraggiata” – ha detto ancora il porporato – che supplica il perdono del suo Signore. “La consapevolezza e il dolore dei peccati e dei crimini commessi dai membri della comunità ecclesiale, specialmente dalle persone consacrate, ci fa vergognare e ci spinge a chiedere mille volte umile perdono – ha concluso -, ci stimola a cercare vie di riparazione, conversione e prevenzione”.

I casi che sarebbero stati coperti dal prelato potrebbero far parte del dossier stilato dal Vaticano sugli abusi commessi da ecclesiastici in Cile. Nelle 200 pagine si parla di centinaia di abusi. La documentazione è giunta poco dopo le dichiarazioni del pm Emiliano Arias, che si occupa ad O’Higgins di numerose denunce, sulla “inesistente cooperazione” da parte della Santa Sede, nonostante le richieste formali presentate nell’agosto scorso.

Ora i documenti saranno esaminata dall'”Unità di cooperazione internazionale ed estradizioni”, l’Uciex, che dovrà anche decidere l’iter dei casi per i quali ancora il Vaticano non ha fornito una risposta.

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