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Cardiochirurghi mettono in guardia da cure inadeguate dei pazienti

I cardiochirurghi sono preoccupati per l'elevata occupazione dei reparti di cure intensive a causa dell'aumento dei malati di coronavirus KEYSTONE/GAETAN BALLY sda-ats

(Keystone-ATS) L’attuale alta occupazione dei reparti di cure intensive ha quale conseguenza che non tutte le operazioni al cuore necessarie possono essere eseguite in tempo. La situazione concerne in particolare i pazienti con malattie cardiache complesse.

Lo indica in una nota odierna il presidente della Società svizzera di chirurgia del cuore e dei vasi toracici (SSCC) Peter Matt. L’associazione si dice “preoccupata per l’elevata occupazione delle cure intense negli ospedali svizzeri”.

Le liste di attesa si allungano sempre di più e aumenta il rischio per i pazienti non trattati, provocando un grave pericolo per molte persone. La SSCC mette in guardia da complicazioni potenzialmente letali, quali attacchi cardiaci, aritmie, insufficienze cardiache e morti per infarto.

“È più importante che mai fermare l’aumento dei contagi”, ha aggiunto Matt. Le misure igieniche e protettive dovrebbero continuare ad essere seguite e le persone che possono dovrebbero essere vaccinate il prima possibile. La SSCC chiede inoltre con urgenza maggiori risorse e capacità nei reparti di cure intensive.

Ogni anno in Svizzera vengono realizzate oltre 7’000 operazioni cardiache maggiori.

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