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AutoPostale: Posta ripagherà 205 milioni

Si è giunti a un accordo nello scandalo AutoPostale: la Posta risarcirà a Confederazione, Cantoni e Comuni 188,1 milioni di franchi. A questi si aggiungeranno altri 17,2 milioni a titolo di "restituzione spontanea", per un totale di 205,3 milioni (foto d'archivio) KEYSTONE/PETER KLAUNZER sda-ats

(Keystone-ATS) Si è giunti a un accordo nello scandalo AutoPostale: la Posta risarcirà a Confederazione, Cantoni e Comuni 188,1 milioni di franchi per i sussidi ricevuti indebitamente dal 2007 a seguito di manipolazioni contabili.

A questi si aggiungeranno altri 17,2 milioni a titolo di “restituzione spontanea” per le irregolarità precedenti cadute in prescrizione, per un totale di 205,3 milioni.

Della prima somma indicata, 88,672 milioni andranno alla Confederazione, il resto, ossia, 99,402 milioni, a Cantoni e Comuni. Al Ticino (Comuni inclusi) ne spetteranno 14,805, ai Grigioni 20,923 milioni. Quest’ultimo cantone è il maggior beneficiario del rimborso, mentre il Ticino è terzo, appena dopo Argovia (14,887 milioni) e davanti a Zurigo (12,642 milioni). Solo Basilea Città e Ginevra non riceveranno nulla, poiché sul loro territorio non circolano gli autobus gialli di AutoPostale.

“Vogliamo riparare i danni e versare i rimborsi nel modo più rapido e non burocratico possibile”, ha detto in una conferenza stampa a Zurigo Urs Schwaller, presidente del Consiglio d’amministrazione della Posta: “Rimborseremo ogni franco. In modo rapido e semplice”.

L’accordo di restituzione è stato raggiunto oggi tra l’Ufficio federale dei trasporti (UFT), la Conferenza dei direttori cantonali dei trasporti pubblici (CTP) e la Posta. La cifra di 188,1 milioni – indica un comunicato – considera le irregolarità contabili risultate dal rapporto di revisione dell’UFT di febbraio 2018 nel traffico regionale viaggiatori tra il 2007 e il 2015, i trasferimenti illeciti nel trasporto locale e su mandato, le indennità indebitamente percepite tra il 2016 e il 2018 e gli interessi dovuti per legge, che da soli ammontano a quasi 27 milioni.

I trasferimenti illeciti di 17,2 milioni accertati tra il 2004 e il 2006 sono caduti in prescrizione, ma “la Posta ha deciso di individuare una soluzione per una loro restituzione spontanea”, si legge nel comunicato.

L’accordo quadro per il pagamento – precisa la nota – acquisterà validità solo se, entro il 14 dicembre 2018, almeno 18 Cantoni e la Confederazione avranno concluso con la Posta un accordo individuale di attuazione dello stesso. Il volume di rimborsi ai 18 Cantoni firmatari deve inoltre essere pari ad almeno 50 milioni di franchi. I Comuni saranno rimborsati attraverso i Cantoni.

Un comunicato del Canton Grigioni precisa che dei quasi 21 milioni di rimborso previsti, 15,2 andranno al Cantone, mentre 5,7 milioni saranno ripartiti tra circa 25 Comuni e Regioni. Dal canto suo il Dipartimento del territorio ticinese indica che il calcolo degli importi destinati ai Comuni verrà effettuato “nelle prossime settimane” in base alla ripartizione dei costi prevista dalla legge cantonale sui trasporti pubblici.

Lo scandalo AutoPostale era scoppiato lo scorso 6 febbraio, quando l’UFT ha reso noto di aver scoperto nell’autunno precedente, durante l’ordinaria attività di revisione del conteggio delle prestazioni, che l’azienda di trasporto della Posta, tra il 2007 e il 2015, aveva effettuato trasferimenti illeciti di utili dal traffico regionale viaggiatori (TRV) sovvenzionato ad altri settori di attività, ottenendo indebite indennità federali e cantonali.

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