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Aspettando Redford-Fonda, Anime di notte di Kent Haruf

Robert Redford in una foto del 2015. KEYSTONE/AP Invision/CHRIS PIZZELLO sda-ats

(Keystone-ATS) Il testamento spirituale di Kent Haruf, ‘Le nostre anime di notte’, arriva alla Mostra del Cinema di Venezia nel film, fuori concorso, prodotto e interpretato da Robert Redford con Jane Fonda, che il 1 settembre riceveranno il Leone d’Oro alla Carriera al Lido.

Il film è il coronamento postumo del successo dello scrittore americano, morto nel 2014, fatto scoprire in Italia dalla coraggiosa casa editrice NN che del libro, pubblicato nel febbraio 2017, ha venduto 800 mila copie. Ne ‘Le nostre anime di notte’, che sarà su Netflix il 29 settembre, Redford e Fonda sono di nuovo insieme sul set, dopo 50 anni, nella parte di due vedovi che a 80 anni si innamorano.

“Poco prima di morire Haruf aveva consegnato al suo editore americano, Knopf, ‘Le nostre anime di notte’ di cui ha comprato i diritti la casa di produzione di Robert Redford, la Wildwood Enterprises Inc, che ora produce il film con Netflix.

Nel lungometraggio ci sarà anche, nella scena dedicata al bar, la seconda moglie di Haruf, Cathy, che abbiamo portato in Italia quando è uscito il libro con tutto esaurito al Teatro Parenti di Milano e al Circolo dei Lettori di Torino” racconta Eugenia Dubini che a 48 anni, dopo una laurea in economia sull’editoria e dopo aver lavorato fra l’altro al Sole 24 Ore, ha coronato il sogno di una vita, creare una casa editrice, la NN, di cui è fondatrice ed editor.

Aprire un dialogo nuovo con i lettori, aiutarli ad orientarsi nella iper produzione italiana di titoli, suggerire, sulle copertine, a che tipo di persone è destinato un libro e, sul proprio sito, una colonna sonora per ogni titolo pubblicato, è l’innovativo percorso fatto da NN che proprio grazie ad Haruf è stata vincente fin dal suo esordio, con i tre romanzi – ‘Canto della pianura’, ‘Crepuscolo’ e Benedizione’- riuniti poi nella ‘Trilogia di Holt’ che ha venduto 130 mila copie.

“Il fenomeno Haruf è difficile da spiegare a posteriori. Credo – dice la Dubini – che ci sia un tempo di lettura per ogni libro e in quelli di Haruf c’è un nucleo di fiducia nel genere umano di cui c’era bisogno in questo momento. Di Haruf era stato pubblicato nel 1999 per Rizzoli, dopo la vittoria del National Book Award, ‘Canto della pianura’, uscito ormai dai diritti. La sua trilogia era perfetta per noi che strutturiamo il catalogo in serie, non in collane”. “Lavoriamo molto sui social network, ci mettiamo in gioco rispetto ai lettori, li coinvolgiamo nella scelta delle copertine. Per un anno abbiamo fatto puntate su Facebook sulla nascita della casa editrice” spiega.

Tra i segreti di NN editore – la casa editrice senza nome nata nel marzo 2015, con 30 titoli in catalogo, una media di 15-16 uscite l’anno, che indagano la ricerca di identità nel contemporaneo – guardare alla rivoluzione, ormai non più tanto silenziosa, dei gruppi di lettura. “Lo stesso Haruf è stato eletto miglior autore dell’anno dai Gruppi di Lettura italiani che sono formati per la maggior parte da donne, ma leggono di tutto, anche i classici e sono i protagonisti di una rivoluzione dal basso per la promozione del libro che sta funzionando”.

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