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#MeToo: clienti boicottano bar frequentato da Weinstein

Harvey Weinstein (foto d'archivio) KEYSTONE/AP/MARK LENNIHAN sda-ats

(Keystone-ATS) Il bar del Lower East Side di Manhattan dove Harvey Weinstein è stato attaccato verbalmente da due donne che poi a loro volta sono state fischiate e cacciate dal locale è finito nel mirino dei decine di clienti che ne hanno chiesto il boicottaggio.

Il sito Yelp è stato sommerso di recensioni a una stella del Downtime Bar, teatro dell’incidente della scorsa settimana, durante un evento organizzato dall’Attore Hour per offrire spazio e sostegno a artisti emergenti.

Le cose erano degenerate quando Kelly Bachman, una “stand up comedian”, ha notato la presenza tra il pubblico del produttore accusato di molestie e stupri e ha usato i dieci minuti a sua disposizione per criticarlo, definendolo un mostro come “Freddy Krueger”, il personaggio del film “Nightmare” di Wes Craven. La Bachman e un’altra donna che l’aveva applaudita sono state quindi cacciare dal locale.

Immediate le reazioni della rete: tra i molti commenti che hanno abbassato a una stella il rating del locale, uno lo ha definito “il number one dei bar pro-stupro di New York”, un altro ha allegato le fonti delle donne che accusano Weinstein di stupri e molestie, un altro ancora ha notato che, come tutti i bar, anche il Downtime aveva il diritto di rifiutare i suoi servizi a chiunque, ma che “posto di fronte alla scelta tra Weinstein e le donne che lo criticavano ha cacciato le donne…che idiozia”.

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