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Benessere e seminari come chiave di successo

L'Hotel Stoos ha saputo evolvere per garantirsi una fedele clientela. www.hotel-stoos.ch

Franco forte, crisi economica o brutto tempo: i lamenti del settore alberghiero svizzero attualmente sembrano non avere fine. Ma ci sono anche alberghi che sfidano i fattori negativi. L'Hotel Stoos, che domina il Lago dei Quattro Cantoni, amplia persino l'offerta.

Tra il Pilatus e il Rigi, il sole tramonta lambendo la terrazza dell’albergo con gli ultimi raggi. In una giornata limpida da qui si gode un panorama eccezionale. La vista si estende dalla Svizzera centrale verso il nord, talvolta superando i confini elvetici e giungendo fino alla Foresta Nera. Appena qualche metro più in là, invece, ci si affaccia sul Lago dei Quattro Cantoni. Gli esperti di storia riconoscono sulla riva opposta anche il famoso praticello del Grütli, ossia la leggendaria culla della patria.

Si potrebbe pensare che chi gestisce un albergo collocato in una situazione così privilegiata non abbia bisogno di preoccuparsi degli ospiti. “Non è esattamente così”, osserva René Koch, direttore e comproprietario dello Stoos, che si trova nell’omonimo villaggio di montagna svittese. “Dobbiamo attirare l’attenzione e una bella vista non si vende facilmente”.

Molti clienti scoprono la bellezza della regione come visitatori di giornata, prima di decidere di trascorrere una vacanza nell’albergo. Perciò la società anonima della famiglia Koch non possiede soltanto l’Hotel Stoos, ma anche il ristorante sulla vetta del Fronalpstock e un altro sulle piste da sci. Complessivamente nel feudo dei Koch lavorano una cinquantina di persone.

Quattro ospiti su cinque sono svizzeri. Tra i clienti provenienti dall’estero, i più numerosi sono i tedeschi e gli olandesi. Benché Stoos sia solo a un tiro di schioppo da Lucerna, nel villaggio di montagna senz’auto raramente s’incontrano turisti asiatici. Eppure “offriremmo esattamente il luogo idilliaco che cercano molti turisti indiani”, commenta l’albergatore.

Il 2011 un anno a gonfie vele

Ma anche se solo raramente qualche gruppetto di turisti asiatici alloggia nel suo albergo, il direttore non deve preoccuparsi. La sua clientela di riferimento vive nelle vicinanze. “Ci posizioniamo nel campo dei seminari e del benessere”.

Gli adepti del wellness approfittano volentieri del bel tempo per fare delle escursioni in paesaggi incantevoli o praticare sport sulla neve e i partecipanti a seminari apprezzano la bella vista e la tranquillità. Cosicché, lo Stoos l’anno scorso ha registrato un buon tasso di occupazione, nonostante il franco forte e la crisi dell’euro.

“Non è stato un anno record, però eccezionale”, si rallegra René Koch. Allo Stoos hanno organizzato seminari ogni tipo di società e istituzioni: finanziarie, farmaceutiche, edilizie, dei servizi, del settore privato e di quello pubblico.

Dunque non c’è alcun motivo di fermare i piani di espansione, avviati nel 2006 con la costruzione degli impianti di wellness. Dal 2008 vengono ristrutturate sale di riunioni e dalle 20 alle 25 camere all’anno. Nel 2011 è stata rimodernata la lobby, ampliata la reception e costruita una sala per fumatori.

Poiché spesso l’albergo è al completo, in luglio inizierà la costruzione di una nuova sala per seminari e l’ampliamento del ristorante. “Per garantire la qualità che ci prefissiamo, dobbiamo fare questi investimenti”, spiega il direttore. Le banche concedono facilmente i crediti necessari, ma solo perché la solvenza è comprovata. “Finora abbiamo sempre raggiunto gli obiettivi preventivati”.

40 milioni per un nuova funicolare

L’albergatore è sostenuto anche da altri operatori turistici della regione, in particolare dalla società “Stoosbahnen”, che in autunno comincerà a costruire una nuova funicolare. I costi della funicolare più ripida del mondo sono stimati a 40 milioni di franchi. Questo mezzo di trasporto fondamentale non solo per i 152 abitanti del villaggio, ma anche per gli escursionisti e gli sciatori.

La maggior parte degli ospiti dell’albergo, invece, utilizza la funivia Morschach-Stoos, la cui fermata è a pochi metri dall’hotel. Anch’essa è di proprietà della famiglia Koch. Se un cliente dell’albergo perde l’ultima corsa, su richiesta la funivia ne effettua una straordinaria, anche a tarda notte se necessario, “a un prezzo modico, di solito a carico dell’hotel”. Tali eccezioni si registrano quasi ogni settimana, confessa René Koch.

Storia movimentata

La ricettività a Stoos ha una lunga tradizione. Alla metà del 19° secolo, un Landamano vi aveva costruito una locanda. Le famose “cure di siero di latte” portarono poi a Stoos una crescente clientela, in gran parte internazionale, e condussero alla costruzione di un imponente stabilimento di cure e benessere con 200 posti letto, sala da ballo, locali con musica e intrattenimento e un bowling.

Nel marzo 1975 quello che era ormai diventato il simbolo di Stoos fu raso al suolo da un incendio. Due anni più tardi, il padre di René Koch fece costruire un nuovo hotel sullo stesso sito. Poiché di anno in anno il numero degli sciatori che venivano nella regione cresceva, dall’albergo di cure si passò a uno per accogliere una clientela sportiva. Dal 2000 René Koch ha assunto la direzione dell’hotel, che ha posizionato con successo dal 2006 nei settori del wellness e dei seminari.

Stoos è una stazione turistica senz’auto in territorio del comune di Morschach, nella Svizzera centrale. Si situa a un’altitudine di 1’300 metri sopra il mare. Conta poco più di 150 abitanti e dispone di 2’200 posti letti.

Stoos può essere raggiunta sia con una funivia che parte da Morschach, sul Lago dei Quattro Cantoni, sia con una funicolare che sale da Schlattli.

Quest’ultima sarà sostituita da una più moderna. La costruzione dell’impianto, prevista a partire dal prossimo autunno, richiede 40 milioni di franchi di investimenti.

Secondo le previsioni, l’estate 2012 rappresenterà una sfida per gli alberghi svizzeri. La forza del franco, la scarsa fiducia dei consumatori e la concorrenza continueranno a pesare sulla stagione estiva, dopo aver inciso negativamente su quella invernale.

Per affrontare la situazione, Svizzera Turismo ha accresciuto la propria presenza all’estero moltiplicando le iniziative di marketing. In una conferenza stampa tenuta alla metà di aprile a Zurigo, l’organizzazione ha annunciato di aver messo complessivamente a disposizione 48,5 milioni di franchi per la stagione estiva.

Per l’estate, Svizzera Turismo intende attirare la clientela con una campagna basata sulle attrazioni offerte da laghi e fiumi in montagna e in città, proposte riassunte in un nuovo opuscolo.

Nella stagione invernale c’è stata una contrazione dei pernottamenti compresa tra il 5 e l’8% nelle regioni alpine. Per la stagione estiva è pronosticato un calo dell’1,4%.

Fonte: Ats

(Traduzione dal tedesco: Sonia Fenazzi)

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