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Anno da incorniciare per due ferrovie icone delle Alpi

Il 2017 è stata un'annata particolarmente positiva per la ferrovia della Jungfrau e per la Ferrovia Retica.

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Il treno a cremagliera ultracentenario (è stato inaugurato nel 1912) che si inerpica sulla Jungfrau, la montagna dell’Oberland bernese culminante a 4’158 metri d’altezza, continua ad essere una delle principali attrazioni in Svizzera.

L’anno scorso sono state oltre 1 milione (1 milione e 40 mila per la precisione) le persone che sono salite sulla Jungfraujoch, la stazione ferroviaria più alta d’Europa, a 3’471 metri. È la seconda volta, dopo il 2015, che è stata superata la soglia del milione di viaggiatori. L’incremento è dovuto soprattutto alla forte frequentazione della clientela asiatica, precisa il gruppo che gestiste la ferrovia e diversi impianti di risalita nella regione.

Il risultato è così stato da record: la società Jungfraubahn ha infatti realizzato un utile netto di 41 milioni e 600 mila franchi, in crescita del 34% rispetto all’anno precedente.

A sorridere non sono solo gli azionisti della Jungfraubahn, ma anche quelli di un altro simbolo delle Alpi svizzere. La Ferrovia retica, che gestisce gli inconfondibili trenini rossi nei Grigioni, ha chiuso l’esercizio 2017 con un utile di oltre 1 milione e 200 mila franchi, contro i 358’000 dell’anno prima. Il fatturato è invece cresciuto del 5,4% a quasi 100 milioni.

Motori della crescita, indica martedì la società, sono stati l’incremento di turisti sia svizzeri sia esteri, l’indebolimento del franco e le buone condizioni economiche generali. Ad influire positivamente sono stati anche i campionati mondiali di sci organizzati a San Moritz.

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Da notare che quest’anno la Ferrovia retica festeggia i dieci anni dell’iscrizione delle linee del Bernina e dell’Albula nel Patrimonio mondiale dell’Unesco. E proprio su queste due linee nell’ultimo decennio si è assistito a un incremento importante del numero di viaggiatori: ben tre milioni l’anno scorso, un quarto in più rispetto a un decennio fa.


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