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Troppo piombo tra i rifiuti

Manifesto della campagna di sensibilizzazione «Pile e batterie: chi le usa, le riporta» promossa dall'INOBAT. webland.ch

Nonostante la Svizzera vanti un buon tasso globale di riciclaggio di rifiuti, circa 1'300 tonnellate di pile e batterie finiscono ancora nel sacco dei rifiuti.

Le campagne di sensibilizzazione contro le cattive abitudini potrebbero essere più efficaci.

Gli svizzeri sono dei bravi riciclatori, ma potrebbero fare meglio. Se la maggior parte dei materiali riciclabili – carta, vetro, scatole di alluminio o PET – sono portati negli appositi centri di raccolta, non si può dire lo stesso per pile e accumulatori.

Malgrado nel 2003 la quota di riciclaggio di pile e batterie sia aumentata dal 61,2% al 64,4%, un terzo di esse finisce ancora nel sacco dei rifiuti.

Secondo l’Organizzazione per lo smaltimento delle batterie (INOBAT), solo i due terzi delle 3’800 tonnellate di batterie e pile vendute in Svizzera giungono all’impianto di riciclaggio di Wimmis (Berna). E ciò nonostante la popolazione svizzera sia decisamente a favore di uno smaltimento delle batterie rispettoso dell’ambiente, come hanno evidenziato due sondaggi condotti tra i consumatori nel 2003.

I 300 intervistati sono stati unanimi nell’attribuire grande importanza alla raccolta separata di batterie e pile. La motivazione principale è la salvaguardia dell’ambiente, seguita dall’importanza del recupero e riutilizzo di materiale di valore.

Troppo piccole



I buoni propositi non trovano però sempre riscontro nei fatti. Una delle ragioni per cui pile e batterie finiscono ancora nella pattumiera è la loro piccola dimensione. “Chi paga la tassa sul sacco si guarda bene dal riempirlo con materiale ingombrante come carta, vetro e bottiglie in PET. Una pila, invece, piccola com’è, si butta via senza pensarci”, afferma Hanspeter Jordi, il direttore di INOBAT.

Se le vecchie batterie non vengono smaltite correttamente, determinate sostanze nocive quali mercurio e cadmio, possono infiltrarsi nell’ambiente con spiacevoli conseguenze. Il riciclaggio consente di recuperare queste sostanze e di reintegrarle nel ciclo produttivo.

I raccoglitori ci sono ma non si vedono



In Svizzera, sono oltre 10’000 i punti vendita dove è possibile riportare le proprie batterie vecchie. Pile e accumulatori possono infatti venir depositati negli appositi contenitori situati nei negozi al dettaglio, nei grandi magazzini, nelle edicole, nelle stazioni di servizio nonché nei negozi specializzati di fotografia, elettronica e comunicazione. Praticamente ovunque si vendono batterie e affini.

La difficoltà per la gente sta però nello scorgere tali raccoglitori all’interno dei negozi. Spesso sono infatti contrassegnati male e collocati in punti poco visibili. I clienti non sono così informati su questa possibilità.

Possibilità che diventa diritto. Secondo i sondaggi, molti consumatori non sono al corrente che con l’acquisto di una batteria si acquisisce anche il diritto di uno smaltimento ecologicamente corretto. Nel prezzo di acquisto è infatti compresa una tassa di smaltimento anticipata, i cui proventi finanziano il processo di riciclaggio, nel quale rientra anche l’istallazione di punti di raccolta. “Il consumatore che getta le batterie nei rifiuti si priva così di un servizio che gli spetta”, aggiunge Hanspeter Jordi.

Maggiore sensibilizzazione



Nonostante il tasso di riciclaggio di batterie e accumulatori sia ancora al di sotto delle aspettative – l’Ufficio federale dell’ambiente vorrebbe portare questa cifra dal 64% all’80% – la campagna di sensibilizzazione con spot pubblicitari in televisione e manifesti lanciata dall’INOBAT comincia a dare i suoi frutti. In meno di un anno, i consumatori che ammettono aver sentito parlare dello smaltimento delle batterie è passato dal 41% al 48%.

Ma non è ancora abbastanza. Secondo Matthias Nast, collaboratore presso l’Associazione dei consumatori “Konsumentenschutz” bisogna fare di più. “Durante gli anni ’80 e ’90 c’è stata una buona campagna di sensibilizzazione. Purtroppo però, negli ultimi anni, la motivazione è andata un po’ persa. Le tematiche legate alla protezione dell’ambiente sono slittate in secondo piano. La gente è più interessata agli aumenti delle casse malati, che al futuro del nostro ambiente”.

I sondaggi sui consumatori confermano l’utilità di una campagna di sensibilizzazione. Con 8,5 punti su una scala da 1 a 10, si sono detti favorevoli ad un’informazione regolare sulle possibilità di riciclaggio. “Gli uffici competenti devono fare più sforzi e sensibilizzare maggiormente la gente su ciò che è veramente importante. Credo che una campagna in questo senso sia di fondamentale importanza soprattutto nelle scuole. Per insegnare le buone abitudini sin dalla giovane età”, conclude Matthias Nast.

swissinfo, Luigi Jorio

3’800 tonnellate di batterie e pile vendute in Svizzera
Il 64,4% viene riciclato
L’obiettivo è di arrivare all’80%.

L’Organizzazione per lo smaltimento delle batterie (INOBAT) si occupa della la raccolta, del trasporto e del riciclaggio delle pile usate, nonché delle campagne di informazione.

Batterie e pile possono contenere zinco, ferromanganese, mercurio e altri metalli pesanti, potenzialmente dannosi per l’ambiente.

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