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Troppi uomini ai piani alti della Banca nazionale?

Mann vor einer Bildergalerie mit Männern
Thomas Jordan, attuale presidente della direzione generale della Banca nazionale svizzera, davanti a una galleria di immagini di ex dirigenti della BNS © Keystone / Gaetan Bally

Oltre l’80 percento dei posti dirigenziali della Banca nazionale svizzera (BNS) sono occupati da uomini. Vi è un problema di discriminazione delle donne?

La sovrarappresentanza degli uomini presso la Banca nazionale è particolarmente evidente nel III dipartimento, responsabile dell’attuazione della politica monetaria. Di fronte a 46 direttori e vicedirettori, ci sono solo quattro vicedirettrici. Ciò corrisponde ad una quota femminile del nove per cento.

Le donne vengono messe da parte per le promozioni

In tutti i dipartimenti, 117 dei 145 posti dirigenziali della BNS sono occupati da uomini. Una quota dell’81 per cento. A titolo di paragone, la Banca centrale europea (BCE) impiega il 69 per cento di uomini nei piani più alti, la Federal Reserve statunitense il 57 per cento.

La situazione sta migliorando presso la Banca nazionale? No.

Le donne vengono sistematicamente scavalcate per le promozioni interne alla BNS. Dall’inizio del millennio, la Banca nazionale ha promosso 57 collaboratori ai propri vertici. Di questi, l’84 per cento uomini. Negli ultimi 20 anni, solo tre donne (e 25 uomini) sono state nominate alla carica di direttrice.

Il lavoro a tempo pieno favorisce le carriere maschili

Questa discrepanza è dovuta principalmente a due motivi.

In primo luogo, gli uomini tendono ad essere più critici nei confronti delle candidature delle donne, rispetto a quelle presentate da altri uomini. Per gli esperti di parità, questa tendenza è dovuta a un “pregiudizio di genere”. Potrebbe venir contrastato, creando una commissione per l’occupazione e la parità tra i sessi. Ma la Banca nazionale non dispone di una simile commissione.

In secondo luogo, presso la Banca nazionale gli uomini beneficiano del fatto che lavorano quasi esclusivamente a tempo pieno (87%), mentre più della metà delle donne è impiegata a tempo parziale (55%). Questa ripartizione patriarcale del lavoro avvantaggia gli uomini, perché i manager a tempo pieno tendono a favorire i candidati disposti a lavorare a tempo pieno, rispetto ai loro concorrenti interessati a un impiego a tempo parziale. Questa tendenza viene definita “favoritismo di gruppo”.

I processi occupazionali creati dagli uomini favoriscono quindi i candidati uomini. Il dominio maschile si riproduce.

Uomini quasi soli ad una conferenza della BNS

La sovrarappresentanza degli uomini colpisce anche in occasione della conferenza annuale della BNS sulla ricerca.

Il criterio più importante per l’invito a una conferenza è di solito la qualità della ricerca. Molte ricerche di alta qualità vengono realizzate, tra l’altro, nelle università degli Stati Uniti. Qui, circa il 75 per cento di tutte le cattedre di economia sono detenute da uomini. Tuttavia, il 94 per cento degli invitati alle conferenze sulla ricerca sono uomini.

Alla BNS, quindi, non ci sono solo molti più uomini, rispetto alle donne, ma vi è anche un ordine predisposto da uomini, che favorisce sistematicamente altri uomini. Cosa fa la direzione della BNS per contrastare questi eccessi? Praticamente niente.

Le donne di talento lasciano la BNS

La direzione della banca centrale non vede la necessità di garantire una maggiore parità di genere nelle posizioni dirigenziali attraverso programmi di promozione delle donne e obiettivi vincolanti. La BNS si pone quindi in netto contrasto con la BCE che, nonostante una quota nettamente più elevata di donne nel management, ha annunciato l’intenzione di promuovere in futuro almeno il 50% di donne.

L’ignoranza della dirigenza della BNS in merito alla sua problematica cultura maschile fa sì che molte donne di talento tentino la fortuna altrove. Questo è ingiusto nei confronti di quelle donne che si occupano di politica monetaria e che avrebbero seguito volentieri una carriera in Svizzera.

La discriminazione tra i sessi ha anche un impatto negativo sulla politica monetaria della Svizzera: Se i candidati vengono consapevolmente o inconsciamente promossi sulla base del loro genere (maschile) anziché delle loro competenze, ciò compromette la capacità della banca centrale di condurre una politica monetaria adeguata a medio termine.

“Il primo passo per trovare una soluzione è ammettere a se stessi che c’è un problema”, ha dichiarato Amanda Bayer, responsabile delle pari opportunità della Federal Reserve.

swissinfo.ch ha confrontato l’ufficio stampa della BNS con le anomalie sopra descritte. La risposta è stata: non rispondiamo a questo.

Fabio Canetg ha scritto questo articolo con il supporto di Sophie Guignard.

Traduzione di Armando Mombelli

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