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Due presunti radicali islamici a processo

muro di un edificio con bandiera svizzera e scritta tribunale penale federale
I giudici del Tribunale penale federale di Bellinzona dovranno in particolare stabilire se uno dei due imputati ha operato come agente reclutatore per l'organizzazione terrorista Stato islamico. © Keystone / Ti-press / Gabriele Putzu

È iniziata lunedì a Bellinzona l'udienza che vede alla sbarra due uomini accusati rispettivamente di aver reclutato simpatizzanti dello Stato islamico e di atti sessuali con fanciulli e pedopornografia.

Soprannominato ‘l’emiro di Winterthur’, il principale imputato – un 34enne nato e cresciuto nella città zurighese – è il cofondatore della scuola di arti marziali “MMA Sunna”.

Stando all’atto di accusa, ha soggiornato in Siria nel novembre e dicembre del 2013, entrando a far parte di un gruppo di combattimento dello Stato islamico e partecipando ad azioni belliche.

Al suo rientro in Svizzera, ha fondato la scuola di arti marziali assieme al duplice campione del mondo di boxe thai Valdet Gashi e ha diretto l’organizzazione “Lies” (Leggi!). Questa organizzazione salafita, messa fuori legge in Germania, ha come scopo di distribuire gratuitamente il Corano.

Agente reclutatore

L’imputato avrebbe sfruttato queste strutture e i suoi contatti per reclutare partigiani dello stato islamico, alcuni dei quali si sono poi recati in Siria per arruolarsi nell’organizzazione terroristica.

Tra i giovani figura pure Valdet Gashi che sarebbe morto in un combattimento nel luglio del 2015. L’uomo avrebbe anche esercitato un’influenza su una minorenne e suo fratello che si sono poi recati da Winterthur nel Paese mediorientale.

Il Ministero pubblico della Confederazione sospetta inoltre il presunto radicale islamico di aver avuto contatti con influenti rappresentanti dell’islam salafita in vari Paesi. Viene citato in particolare Hussein Bosnic, condannato nel 2015 a sette anni di prigione per crimini terroristici, nonché altre relazioni con esponenti salafiti a Norimberga, in Germania, e in Austria.

L’imputato deve rispondere pure di partecipazione a un’organizzazione criminale e rappresentazione di immagini violente: video di esecuzioni sono stati ritrovati sul suo cellulare.

Relazione con una minorenne

Il secondo uomo è accusato di atti sessuali con fanciulli e pedopornografia. Avrebbe intrattenuto una relazione intima con la minorenne che si era recata in Siria assieme al fratello.

Questo binazionale svizzero e macedone, di 37 anni, si sarebbe sposato con rito islamico nell’ottobre del 2014 con la ragazza e l’avrebbe incitata a partire in Siria in dicembre. Anche lui avrebbe tentato di recarsi nel Paese levantino ma non vi sarebbe riuscito.

Gli inquirenti hanno trovato sul suo cellulare non soltanto rappresentazioni violente ma anche immagini di zoofilia e violenza sessuale su fanciulle.

Il Ministero pubblico della Confederazione attende i dibattiti, che dovrebbero concludersi mercoledì, prima di annunciare le sue richieste di pena. I costi dell’inchiesta ammontano a 560’000 franchi, di cui 450’000 dovrebbero essere addebitati agli imputati in caso di condanna.

I dettagli nel servizio del TG:

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tvsvizzera.it/mar/ats con RSI (TG del 10.8.2020)

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