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A processo per i viaggi offerti dalla Russia

Primo piano di uno stabile neoclassico, con scritta Trribunale penale federale e relativa traduzione in D, F e romancio
La sede del TPF in un'immagine d'archivio. © Ti-press

Un ex funzionario di Polizia giudiziaria federale è a processo da venerdì al Tribunale penale federale (TPF) di Bellinzona per ripetuta accettazione di vantaggi in Russia. Avrebbe partecipato tra l'altro a una caccia all'orso di una settimana a spese di Mosca.

Specialista di questioni russe, l’uomo -59 anni- collaborava strettamente con il Ministero pubblico della Confederazione MPCCollegamento esterno. È accusato di aver accettato vantaggi indebiti in relazione alla sua funzione di inquirente della Polizia giudiziaria federale di FedpolCollegamento esterno, nel periodo compreso tra il 2014 e il 2017.

L’accusa menziona il pagamento di spese di albergo e inviti a uscite di caccia. L’imputato avrebbe in particolare beneficiato di una settimana di caccia all’orso in Kamchatka, penisola all’estremità orientale della Siberia, a spese delle autorità russe. Un regalo da circa 10’000 franchi (poco meno di 9’000 euro).

Accusa ridimensionata

Nel decreto d’accusa -che l’interessato ha contestato, giungendo così al processo davanti alla Corte penale del TPF- non figurano i reati di usurpazione di funzioni, l’abuso di autorità e la corruzione passiva, in un primo tempo denunciati dal Ministero pubblico ma lasciati cadere per mancanza di prove.

A richiesta della difesa, sono stati chiamati a testimoniare anche il procuratore generale della Confederazione, Michael Lauber, e il procuratore specializzato in criminalità economica Patrick Lamon.

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Lauber ha riconosciuto all’imputato competenze molto utili all’MPC nei suoi procedimenti e un entusiasmo persino eccessivo, a suo dire. Il procuratore generale ha sostenuto di aver appreso dei viaggi in Russia pagati da Mosca solo leggendo il decreto d’accusa.

Lamon, che con l’imputato ha fatto un viaggio in Uzbekistan, delle battute di caccia avrebbe saputo soltanto più tardi. Ha riferito che il 56enne si è presentato un giorno da lui in ufficio per dirgli di aver commesso una sciocchezza viaggiando col passaporto diplomatico, ciò che sarebbe avvenuto nel suo tempo libero e senza informare i superiori.

La difesa 

L’avvocato della difesa sostiene che il suo cliente ha accompagnato i procuratori Lauber e Lamon in diversi viaggi in Russia e che altri weekend di caccia sarebbero avvenuti con l’assenso dell’MPC.

Il legale si dice meravigliato che sia proprio la Procura federale a perseguire il suo cliente e ha chiesto a più riprese, invano, che fosse designato un procuratore straordinario.

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