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Colloqui di pace sulla Siria: a che punto siamo?

Bambini nella città di Autaya, nella regione orientale della Siria, parzialmente distrutta dal conflitto - 11 maggio 2017. Keystone

A Ginevra ha preso inizio martedì il sesto round di negoziati delle Nazioni Unite per porre fine a 6 anni di guerra in Siria. Questa la posta in gioco del nuovo tentativo di mediazione, che dovrebbe concludersi il 19 maggio. 

Chi partecipa a questo round di colloqui a Ginevra? 

Come per l’ultima sessione negoziale del 23-31 marzo, sono presenti delegazioni del governo siriano e delle forze di opposizione. Queste ultime sono rappresentate dall’Alto comitato per i negoziati (HNC), che viene sponsorizzato dall’Arabia saudita e che riunisce 32 gruppi in lotta contro il regime di Damasco, come pure dal comitato Mosca-Cairo, il quale è sostenuto dalla Russia. Il compito di arbitrare i colloqui viene assunto dal diplomatico italo-svedese Staffan de Mistura, inviato speciale dell’ONU per la Siria. 

Quali temi figurano al centro delle discussioni? 

I colloqui di Ginevra sono rimasti a lungo arenati, in seguito alle divergenze sull’esclusione o meno del presidente siriano Bashar al-Assad dal processo di transizione politica dopo la fine del conflitto. De Mistura è ora riuscito a convincere le parti in guerra della necessità di affrontare dapprima altri temi.

Il capo negoziatore del governo siriano Bashar al-Jaafari (a destra) al suo arrivo al quartiere generale delle Nazioni unite a Ginevra il 16 maggio 2017. Keystone

Nonostante i magri progressi raggiunti finora, le due parti hanno accettato di discutere di una nuova costituzione, di una riforma delle istituzioni governative, di nuove elezioni e della lotta contro il terrorismo, conformemente alla risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite 2254. 

Quali relazioni vi sono con i colloqui di pace sulla Siria avviati a Astana, in Kazakistan? 

Sono in corso contemporaneamente due processi negoziali. In parallelo ai negoziati di Ginevra, iniziati nel 2012, a Astana Russia, Turchia e Iran hanno dato avvio l’anno scorso ad un’altra serie di trattative per giungere ad una soluzione della crisi in Siria. Questi tre paesi coinvolti nel conflitto siriano hanno concordato un cessate il fuoco e hanno deciso a inizio maggio di istituire quattro zone di “de-escalation” nelle principali aree di conflitto in Siria occidentale.

L’inviato speciale dell’ONU per la Siria Staffan de Mistura. UN Photo / Violaine Martin

Mentre il governo siriano ha affermato di accettare i termini del piano sponsorizzato dalla Russia, i gruppi di opposizione lo hanno respinto. Mentre la violenza si è attenuata negli ultimi giorni nelle aree di “de-escalation”, pesanti combattimenti sono proseguiti in altre regioni del paese. Il regime di Assad sta tuttora tentando di sconfiggere le sacche di ribellione armata nei pressi della capitale siriana Damasco, con l’aiuto delle forze aeree russe e delle milizie iraniane. 

De Mistura ha dichiarato martedì a Ginevra che i due processi di pace stanno lavorando in tandem: “Vogliamo fare in modo che i due processi lavorino in sintonia …. Ogni tentativo di de-escalation non può essere applicato senza un orizzonte politico”. 

Quale importanza riveste ancora il processo di pace di Ginevra e quali prospettive di successo può avere?

Lo scorso 11 maggio il presidente siriano Assad ha affermato che i colloqui di Ginevra costituiscono solo “un incontro per i media” e che “non vi è nulla di sostanziale in questi negoziati”. Un’ottantina di giornalisti si sono annunciati per seguire questo nuovo round negoziale, contro circa 140 per la precedente sessione. 

Da parte sua, Staffan de Mistura di è detto convinto che il governo siriano si impegnerà nei colloqui di Ginevra. “Perché il presidente siriano avrebbe mandato da 15 a 18 persone a Ginevra, se non fosse interessato a questo processo politico?”, si è chiesto l’inviato speciale dell’ONU, secondo il quale “gli incontri con la delegazione siriana sono stati finora molto più sostanziali dei commenti fatti dinnanzi alle telecamere. I fatti lo proveranno”. 

De Mistura ha inoltre precisato che i colloqui di Ginevra “entreranno ora maggiormente nei dettagli, nella speranza di raggiungere dei progressi. Rimangono tuttavia “differenze sostanziali”, ha ammesso il diplomatico delle Nazioni unite. 

Nella cartina sottostante si possono vedere i luoghi in cui si svolgono i negoziati e in cui sono ospitate le varie delegazioni.

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I rappresentanti del governo siriano e dell’opposizione si incontrano faccia a faccia? 

No, Staffan de Mistura continuerà a discutere con le due parti in sale separate presso la sede principale delle Nazioni unite a Ginevra. 

Come si presenta la situazione sul terreno in Siria? 

Grazie al sostegno della Russia e delle milizie iraniane, il governo siriano gode ora di una situazione di predominio a livello militare. Sono invece falliti gli sforzi compiuti finora per porre fine al conflitto. 

Dal marzo del 2011 la guerra in Siria è costata la vita a circa 320’000 persone e ha lasciato il paese in rovina. Secondo le stime, quasi 5 milioni di siriani sono fuggiti all’estero e altri 6 milioni hanno dovuto abbandonare le loro case per cercare rifugio in altre regioni del paese. 

Secondo l’ONU, 625 mila persone vivono tuttora in zone di guerra e 4,5 milioni in aree che rimangono difficilmente accessibili per gli aiuti umanitari.



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Traduzione di Armando Mombelli

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