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Trasfusioni più sicure

Con il nuovo test, già dopo 10 giorni - invece degli attuali 20 - si potrà sapere se il sangue offerto dai donatori è privo di virus hiv Keystone Archive

Un nuovo metodo di diagnosi precoce, adottato dalla Croce Rossa Svizzera, permette di scoprire molto più rapidamente il virus dell'Aids.

Dal prossimo mese di marzo, la Croce Rossa Svizzera (CRS) impiegherà un nuovo metodo per l’identificazione precoce del virus dell’Aids. Si tratta del cosiddetto «test PCR» (Polymerase Train Reaction), che consentirà di individuare molto più rapidamente l’Hiv. Di conseguenza, verrà rafforzata la sicurezza delle trasfusioni, indica la CRS in una nota diramata martedì.

Attualmente, il virus viene individuato 20 giorni dopo il contagio, mentre con il nuovo metodo il responso si avrà già dopo 10 o 12 giorni, precisa il Servizio di trasfusioni della CRS. Il test PCR è già utilizzato dal settembre del 1999 per individuare il virus dell’epatite C.

La CRS ha, d’altra parte, deciso di aumentare le prestazioni del fondo di solidarietà per persone contagiate nel corso di una trasfusione da una malattia potenzialmente pericolosa. Ora accorda 18’000 franchi all’anno per persona, a partire dal momento in cui viene diagnosticato il contagio, ha dichiarato il direttore del Servizio di trasfusioni della CRS, Rudolf Schwabe.

Dalla creazione nel 1993, il fondo di solidarietà ha già versato 6 milioni di franchi. Il decreto federale che stabiliva il versamento di un’indennità unica di 100mila franchi alle persone contaminate dall’Aids è scaduto il 14 aprile 2001, ricorda la CRS.

swissinfo e agenzie

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