Prospettive svizzere in 10 lingue

Berna e Berlino trovano un accordo su Zurigo-Kloten

Più aerei sorvoleranno la Svizzera la mattina e la sera Keystone

Dopo 11 anni di dispute e discussioni, la vertenza tra Svizzera e Germania sul rumore degli aerei che decollano ed atterrano a Zurigo-Kloten è stata appianata. Il prezzo pagato dalla Svizzera per raggiungere un compromesso è però alto, commenta la stampa elvetica.

L’intesa raggiunta lunedì – ha sottolineato la ministra dei trasporti svizzera Doris Leuthard in una conferenza stampa a Berna – è «una tappa importante» in un conflitto che dura da anni, anche se la strada in vista della sua messa in pratica è «ancora lunga» (l’entrata in vigore non è prevista prima del 2020).

L’accordo sul traffico aereo ha permesso di sventare la minaccia di una limitazione unilaterale dei movimenti aerei (la Germania parlava di un massimo di 80’000 all’anno). Berlino ha infatti rinunciato a fissare un tetto massimo dei sorvoli sopra la Germania meridionale.

Doris Leuthard ha parlato di un «trattato leale», in cui le parti si sono spinte «al limite delle concessioni». Ma questa – ha osservato – è la «regola del gioco». L’accordo dovrà essere firmato dai ministri competenti e quindi parafato dai parlamenti dei due Stati. Il messaggio al parlamento è previsto ancora quest’anno, ha precisato la ministra.

Sorvoli ridotti

In particolare, i voli d’avvicinamento serali sopra il territorio svizzero inizieranno tre ore prima, rispetto a ora. In cambio, la Germania rinuncia a fissare un numero limitato di sorvoli sopra il territorio tedesco di aerei destinati all’aeroporto di Zurigo. Berlino consente pure di anticipare di mezz’ora i voli di avvicinamento mattutini nei giorni lavorativi.

Nei giorni lavorativi, i sorvoli del territorio della Germania meridionale saranno autorizzati dalle 06.30 alle 18.00 (invece delle 21.00). Durante i fine settimana e nei giorni festivi, saranno tollerati soltanto dalle 09.00 alle 18.00 (invece delle 20.00). La Svizzera concede così agli abitanti della vicina Germania 16,5 ore supplementari alla settimana senza inquinamento fonico.

Il trattato garantirà all’aeroporto di Zurigo-Kloten una sicurezza giuridica, ha sottolineato Doris Leuthard. Le sue piste di decollo e atterraggio dovranno essere prolungate. In merito, il cantone di Zurigo dovrà ancora pronunciarsi. La nuova regolamentazione entrerà in vigore soltanto quando l’estensione sarà regolata, ma al più tardi nel 2020.

Tutte le parti hanno fatto concessioni, ha ribadito la ministra dei trasporti. «Certo che per lo sviluppo dell’aeroporto sarebbe bello disporre della libertà dei voli, ma dobbiamo tener conto delle persone lese dal rumore anche in Svizzera», ha aggiunto Doris Leuthard, ricordando che, dopo tutto, due terzi dei voli d’avvicinamento avvengono sopra il territorio della Germania meridionale e solo un terzo sopra quello svizzero.

«Prezzo alto per la sicurezza giuridica»

La stampa svizzera commenta martedì con un certo scetticismo l’intesa raggiunta. «Nessuna vittoria, bensì un’ipoteca», «Un accordo che cambia il cielo svizzero», «Costernazione per il compromesso»… questi alcuni dei titoli dei giornali svizzero tedeschi.

Secondo il Tages Anzeiger, per l’aeroporto di Zurigo-Kloten il concordato equivale a «un corsetto molto stretto» e non significa assolutamente «maggiore flessibilità». A soffrirne sarà la popolazione zurighese, si sottolinea il commento, ricordando che il divieto di sorvolare la Germania tra le 18 e le 6.30 è un periodo particolarmente lungo.

Il fatto che la ministra dei trasporti Doris Leuthard abbia definito l’intesa «accettabile», «la dice lunga», aggiunge il quotidiano.

«Con questo accordo – prosegue il Tages Anzeiger – l’aeroporto è costretto a prolungare le sue piste. Non importa se da un punto di vista economico ciò convenga o meno».

Per la Neue Zürcher Zeitung, il prezzo pagato per avere una sicurezza giuridica è «alto» e la «spartizione non è una soluzione». Secondo il giornale zurighese, già oggi «la popolazione svizzera deve sopportare molto più rumore degli aerei rispetto ai tedeschi e dal 2020 il territorio elvetico sarà sorvolato da 20’000 apparecchi supplementari».

A preoccuparsi dell’aumento dell’inquinamento fonico sono anche i giornali argoviesi. I cosiddetti «atterraggi a gomito», che utilizzano lo spazio aereo del canton Argovia, ridiventano infatti un’opzione plausibile per sgravare i cieli tedeschi. L’Aargauer Zeitung e il Zofinger Tagblatt non esitano a sventolare la minaccia dell’incidente nucleare per criticare il surplus di traffico aereo sul territorio argoviese, che ospita tre delle cinque centrali nucleari del paese.

Meno critico invece il Sankt-Galler Tagblatt, secondo cui «il compromesso negoziato con la Germania non è forse ottimale, ma non esistono alternative. «Doris Leuthard ha evitato il peggio – osserva dal canto suo la Limattaler Zeitung. Ossia delle importanti limitazioni allo sviluppo economico del più grande aeroporto del paese».

Il governo del canton Zurigo ha indicato di voler analizzare le conseguenze dell’accordo prima di esprimere il suo parere.

Il canton Argovia si dice pronto dal canto suo ad assumere una parte dell’aumento del rumore causato dallo spostamento delle rotte d’avvicinamento allo scalo zurighese. Il governo argoviese rifiuta però nel modo più assoluto i cosiddetti atterraggi «a gomito». Ciò andrebbe a colpire regioni finora risparmiate dal rumore.

Il ministro dei trasporti tedesco Peter Ramsauer ha dichiarato che l’accordo è «un segnale positivo per l’intera regione.

I responsabili dei distretti tedeschi di Waldshut, di Costanza e della Foresta Nera scrivono dal canto loro in una nota comune di voler esaminare il contenuto dell’accordo prima di prendere posizione. La notizia dell’intesa lascia comunque pensare che la posizione della delegazione tedesca sia stata ascoltata.

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR